Ciccio Formaggio: differenze tra le versioni

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Il testo racconta, narrate dal protagonista Ciccio Formaggio, le angherie subite dalla fidanzata Luisa, la quale inventa mille sistemi per bersagliarlo con scherzi crudeli che lo mettono in ridicolo di fronte agli altri.
 
{{quote|Se mi volessi bene veramente<br/>non mi faresti sbeffeggiare dalla gente<br/>non mi strapperesti i peli dalle orecchie<br/>non mi metteresti le dita dentro agli occhi|, strofaStrofa della canzone ''Ciccio Formaggio''|Si me vulisse bene o veramente<br/>nun me facisse 'ncüitá d'a gente<br/>nun me tirasse 'e pile 'a dint'e rrecchie<br/>nun me mettesse 'e dite adinte 'll'uocchie|lingua=nap}}
 
Come molte canzonette di successo fu presto modificata per scopi di satira politica. Il primo a parodiarne il testo con questi intenti fu [[Totò]] che ne interpretò una versione riveduta e corretta, in coppia con [[Anna Magnani]], presentandola al [[Teatro Valle]] di [[Roma]], il [[26 giugno]] [[1944]], quando la città era già saldamente in mano agli [[Alleati]]. Nella ''[[Piece teatrale|pièce]]'', Totò impersonava [[Mussolini]] vestito da [[Pinocchio]] e rimproverava l'[[Italia]], interpretata dalla Magnani vestita da [[Salomè (figlia di Erodiade)|Salomè]], per essere stata troppo adulatrice e passiva e non aver avanzato critiche, nel momento in cui era necessario farle.<ref>Ennio Bispuri, ''Vita di Totò'', Gremese, Roma, 2000, pag.173</ref>
 
{{Quote|Se mi volevi bene, in quei momenti<br/>non mi dovevi fare i monumenti.<br/>Dovevi fare almeno sol la mossa<br/>d'organizzà uno straccio di sommossa<br/>quand'io pontificavo dal balcone<br/>dovevi farmi almeno un pernacchione|Totò, strofa della parodia di ''Ciccio Formaggio''}}
 
== Note ==