Vincenzo Licata: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 29:
Negli anni del primo dopoguerra, Licata cominciò ad essere attratto dalle vicende spirituali del mondo, che scoprì dedicandosi alla lettura assidua che trovava nella biblioteca locale. Il suo autore prediletto fu Victor Hugo, e lesse Conrad, Verga, Hemingway, e poesie d'ogni tempo.
 
Morì il 26 gennaio 1996 a [[Sciacca]]<ref name=bio>{{cita web|url=http://www.vincenzolicata.it/?page_id=344|titolo|Biografia di Vincenzo Licata|accesso=01-08-2010}}</ref>.
 
== L'opera ==
I segni della sua cultura da autodidatta sono evidenti nella maggior parte delle sue poesie. Dopo la raccolta di poesie ''C’è pirmissu?'', pubblicò ''Furanata'' (1958), ''Lu casu di Sciacca'' (1968, sul [[secondo caso di Sciacca]]), ''La scunfitta di Roncisvalli'' (1974), ''Vintuliata di Marina'' (1983), ''San Franciscu d’Assisi a Munti Kroniu'' (1994) e, per il teatro, ''Don Turi e Ganu di Magonza'', scritto nel 1977 e rappresentato al Teatro Biondo di Palermo nel 1994 con [[Ciccio Ingrassia]] e [[Mimmo Cuticchio]].
 
L'incontro casuale con il regista [[Pietro Germi]], che decise di girare proprio a Sciacca il film ''[[Sedotta e abbandonata]]'', gli permise di partecipare alla pellicola nella parte di Pasquale Profumo (1963). Licata compose le parole del brano inserito nella colonna sonora (''Vampata d’amuri''). Partecipò, nel 1979, al film di [[Francesco Rosi]] ''[[Cristo si è fermato a Eboli (film)|Cristo si è fermato a Eboli]]'', nella parte di un emigrante napoletano tornato dall'America<ref name=bio/>.
 
==Riconoscimenti==
Riga 41:
*Premio della Cultura del Consiglio dei Ministri, medaglia d'oro (1965);
*Festa del Mandorlo in Fiore, Agrigento, medaglia d'oro (1967);
*Concorso Nazionale di Poesia Dialettale "Nino Martoglio", medaglia d'oro del CIAC – Roma (1974)<ref name=bio/>.
 
== Note ==