Lega del bene pubblico: differenze tra le versioni

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*[[12 dicembre]] 1465, quale seguito al trattato di Conflans.
 
Il re di Francia concesse a suo fratello Carlo il ducato di [[Normandia]]. Rese al conte di Charolles le città della Somme e la proprietà di [[Boulogne-sur-Mer|Boulogne]], [[Guines]], [[Roye]], [[Péronne (Somme)|Péronne]] e [[Montdidier]]. Luigi XI diede a Giovanni di Calabria, reggente di Lorena, le città di [[Mouzon]], [[Sainte-Menehould]] e [[Neufchâteau]]. Rimise al duca di Bretagna il diritto regio ed una parte delle sovvenzioni, rendendogli [[Montfort]] ed [[Étampes]]. Al duca di Borbone concesse molte signorie in [[Auvergne]] ed al duca di Nemours, il governo di Parigi e dell'[[Île-de-France]]. Il conte d'Armagnac beneficiò di diverse castellanie nella [[Rouergue]]. [[Tanneguy du Chastel]] fu nominato gran scudiero, il conte di Saint-Pol conestabile, ecc. Una commissione di 36 membri, presieduta da [[Jean de Dunois|Dunois]] (che non aveva partecipato alle ostiità e che si era «"grandemente impegnato" per il bene della pace» come si legge in un una lettera, inserita nel trattato di Saint-Maur, dello stesso Re [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]]<ref>(cfr. pagg. 330-331 in Robert Garnier, ''Dunois le bâtard d'Orléans'', Paris, Éditions F. Lanore, 1999, ISBN 2-85157-174-5 - l'autore reputa falsa la notizia riportata da Commynes e sulla scorta della testimonianza dell'ambasciatore milanese Panigalora ritiene che Dunois non abbia partecipato alla battaglia, ritirandosi già nel 1464 dalla Lega del bene pubblico, anche perché provato dalla scomparsa della moglie, Marie d'Harcourt. Questo spiegherebbe sia il perdono del Re sia la nomina a Gran Ciambellano - incarico che il Dunois aveva già ricoperto sotto Carlo VII)</ref>) avrebbe dovuto riformare gli abusi amministrativi. Luigi XI non rispettò per molto tempo le condizioni che gli erano state imposte.
 
==Perdono e rappresaglie==