Discorso di Udine: differenze tra le versioni
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Il '''Discorso di Udine''' è un famoso discorso pronunciato da [[Benito Mussolini]] a [[Udine]] il [[20 settembre]] [[1922]] in occasione di una adunata fascista. Il titolo ufficiale del discorso era: ''L'azione e la dottrina fascista dinnanzi alle necessità storiche della Nazione''.
Questo discorso apre la prima fase della [[
Con questo discorso
== Il significato ==
Il Discorso di Udine anticipa le modalità comunicative dei
Vengono citati i principali punti cardine
{{quote|
Dal punto di vista formale, il discorso è paradigmatico: Mussolini consolida le idee
== I contenuti ==
Mussolini premette che avrebbe fatto
In questo caso le parole chiave citate sono:
*la "disciplina":
{{quote|Io sono per la rigida disciplina. Dobbiamo imporre a noi stessi la più ferrea disciplina, perché altrimenti non avremo il diritto di imporla alla nazione. Ed è solo attraverso la disciplina della nazione che l'Italia potrà farsi sentire nel consesso delle altre nazioni. La disciplina deve essere accettata. Quando non è accettata, deve essere imposta.|B. Mussolini, "Discorso di Udine"}}▼
▲{{quote|Io sono per la rigida disciplina. Dobbiamo imporre a noi stessi la più ferrea disciplina, perché altrimenti non avremo il diritto di imporla alla nazione. Ed è solo attraverso la disciplina della nazione che l'Italia potrà farsi sentire nel consesso delle altre nazioni. La disciplina deve essere accettata. Quando non è accettata, deve essere imposta.|
*la [[violenza]]▼
{{quote|La violenza non è immorale. La violenza è qualche volta morale. Noi contestiamo a tutti i nostri nemici il diritto di lamentarsi della nostra violenza, perché paragonata a quelle che si commisero negli anni infausti del '19 e del '20 e paragonata a quella dei bolscevichi di Russia, dove sono state giustiziate due milioni di persone, e dove altri due milioni di individui giacciono in carcere, la nostra violenza è un gioco da fanciulli. D'altra parte la nostra violenza è risolutiva, perché alla fine del luglio e di agosto in quarantotto ore di violenza sistematica e guerriera abbiamo ottenuto quello che non avremmo ottenuto in quarantotto anni di prediche e di propaganda. Quindi, quando la nostra violenza è risolutiva di una situazione cancrenosa, è moralissima, sacrosanta e necessaria.|B. Mussolini, "Discorso di Udine"}}▼
▲*la [[violenza]]:
*le "masse"▼
{{quote|Voi sapete che io non adoro la nuova divinità: la massa. E una creazione della democrazia e del socialismo. Soltanto perché sono molti debbono avere ragione. Niente affatto. Si verifica spesso l'opposto, cioè che il numero è contrario alla ragione. In ogni caso la storia dimostra che sempre delle minoranze, esigue da principio, hanno prodotto profondi sconvolgimenti nelle società umane.|B. Mussolini, "Discorso di Udine"}}▼
▲{{quote|La violenza non è immorale. La violenza è qualche volta morale. Noi contestiamo a tutti i nostri nemici il diritto di lamentarsi della nostra violenza, perché paragonata a quelle che si commisero negli anni infausti del '19 e del '20 e paragonata a quella dei bolscevichi di Russia, dove sono state giustiziate due milioni di persone, e dove altri due milioni di individui giacciono in carcere, la nostra violenza è un gioco da fanciulli. D'altra parte la nostra violenza è risolutiva, perché alla fine del luglio e di agosto in quarantotto ore di violenza sistematica e guerriera abbiamo ottenuto quello che non avremmo ottenuto in quarantotto anni di prediche e di propaganda. Quindi, quando la nostra violenza è risolutiva di una situazione cancrenosa, è moralissima, sacrosanta e necessaria.|
*La politica estera▼
{{quote|Alla fine della guerra è evidente che non si è saputo fare la pace. C'erano due strade: o la pace della spada o la pace della approssimativa giustizia. Invece, sotto l'influenza d'una mentalità democratica deleteria, non si è fatta la pace della spada occupando Berlino, Vienna, Budapest, e non si è fatta nemmeno la pace approssimativa della giustizia.|B. Mussolini, "Discorso di Udine"}}▼
▲*le "masse":
▲{{quote|Voi sapete che io non adoro la nuova divinità: la massa. E una creazione della democrazia e del socialismo. Soltanto perché sono molti debbono avere ragione. Niente affatto. Si verifica spesso l'opposto, cioè che il numero è contrario alla ragione. In ogni caso la storia dimostra che sempre delle minoranze, esigue da principio, hanno prodotto profondi sconvolgimenti nelle società umane.|
▲*La politica estera:
▲{{quote|Alla fine della guerra è evidente che non si è saputo fare la pace. C'erano due strade: o la pace della spada o la pace della approssimativa giustizia. Invece, sotto l'influenza d'una mentalità democratica deleteria, non si è fatta la pace della spada occupando Berlino, Vienna, Budapest, e non si è fatta nemmeno la pace approssimativa della giustizia.|
*La monarchia:▼
▲*La monarchia
{{quote|Noi, dunque, lasceremo in disparte, fuori del nostro gioco, che avrà altri bersagli visibilissimi e formidabili, l'Istituto monarchico [...] Oggi molti sono indifferenti di fronte alla monarchia; domani sarebbero, invece, simpatizzanti, favorevoli e si troverebbero dei motivi sentimentali rispettabilissimi per attaccare il fascismo che avesse colpito questo bersaglio.
In fondo io penso che la monarchia non ha alcun interesse ad osteggiare quella che ormai bisogna chiamare la rivoluzione fascista. Non è nel suo interesse, perché se lo facesse, diverrebbe subito bersaglio, e, se diventasse bersaglio, è certo che noi non potremmo risparmiarla perché sarebbe per noi una questione di vita o di morte. Chi può simpatizzare per noi non può ritirarsi nell'ombra. Deve rimanere nella luce. Bisogna avere il coraggio di essere monarchici. Perché noi siamo repubblicani? In certo senso perché vediamo un monarca non sufficientemente monarca. La monarchia rappresenterebbe, dunque, la continuità storica della nazione. Un compito bellissimo, un compito di una importanza storica incalcolabile.|
*La distruzione della democrazia:
{{quote|Ormai le cose sono molto chiare. Demolire tutta la superstruttura socialistoide-democratica.|
== Voci correlate ==
*[[Discorso di Cremona]]
== Bibliografia ==
*Benito Mussolini, ''Il discorso di Udine'', Tipografia Carpigiani e Zipoli, Firenze [[1922]]
== Collegamenti esterni ==
*[http://147.96.1.15/BUCM/revistas/fll/11339527/articulos/CFIT9898110213A.PDF Elisa Martínez Garrido, ''Il primo discorso fascista di Mussolini: la traccia dannunziana'' - file pdf]
[[Categoria:Fascismo movimento (1914-1922)]]
[[Categoria:Udine]]
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