Antonio Balestra: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 1740
|Attività = pittore
|Attività2 = incisore
|Epoca = 1700
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità= {{sp}}della [[Repubblica di Venezia]]
|Immagine = AntonioBalestraSelf-portrait.jpg
|Didascalia = ''Autoritratto''
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== Biografia ==
===Giovinezza===
Pittore ed incisore, nel [[1690]] si trasferiscetrasferì da [[Verona]], sua città natale, a [[Roma]], dove diventadivenne allievo di [[Carlo Maratta]], a sua volta allievo di [[Annibale Carracci]]. L'artista si muovemosse subito su due fronti, quello della committenza ecclesiale e quello della committenza pubblica, facendosi conoscere ed apprezzare da entrambe le parti sia a [[Venezia]] che a Verona. Lo studio presso Maratta lo orientaorientò ben presto verso uno stile accademico e classicista, seguito da molti degli artisti veronesi del Seicento.
 
===I primiPrimi riconoscimenti e il successo a Venezia===
Pittore ed incisore,nel 1690 si trasferisce da [[Verona]], sua città natale, a [[Roma]], dove diventa allievo di [[Carlo Maratta]], a sua volta allievo di [[Annibale Carracci]]. L'artista si muove subito su due fronti, quello della committenza ecclesiale e quello della committenza pubblica, facendosi conoscere ed apprezzare da entrambe le parti sia a [[Venezia]] che a Verona. Lo studio presso Maratta lo orienta ben presto verso uno stile accademico e classicista, seguito da molti degli artisti veronesi del Seicento.
[[File:Adoration of the Shepherds 1707.jpg|left|thumb|300px|''Adorazione dei magiMagi'' ([[1707]])]]
 
===I primi riconoscimenti e il successo a Venezia===
 
[[File:Adoration of the Shepherds 1707.jpg|left|thumb|300px|''Adorazione dei magi'' ([[1707]])]]
Nel [[1725]] divienedivenne membro dell’dell'[[Accademia di San Luca|Accademia romana di San Luca]], dove vincevinse un premio al concorso di disegno presentando la ''Caduta dei Giganti''; testimonianze del suo periodo romano sono anche la ''Trinità'' di Castelvecchio e ''La ricchezza della terra'', a [[Trento]]. Tornato a Venezia nel [[1696]], si stabiliscestabilì nella città lagunare fino al [[1718]] e qui realizzarealizzandovi numerose opere, tra cui la [[pala (arte)|pala]] per la [[I Gesuiti (Venezia)|chiesa dei Gesuiti]] ([[1704]]), il ''Transito di San Giuseppe'' per la chiesa di [[San Marziale (Venezia)|San Marziale]], la ''Natività'' nella chiesa di [[San Zaccaria (Venezia)|San Zaccaria]] e la ''pala di Sant’Osvaldo'' per la [[chiesa di San Stae]], opere con le quali vienevenne riconosciuto anche a Venezia come un grande pittore.
 
La notorietà a Venezia gli viene riconosciuta con l’Annunciazionel’''Annunciazione'' per la chiesa degli Scalzi che rivela una straordinaria capacità compositiva e un nuovo uso del colore. Negli stessi anni dipingedipinse anche due tele per la Scuola Grande del Carmine, altre due per la Scuola Grande della Carità e due interessanti dipinti inviati a Verona, il San Giovanni Battista nel deserto e un’altra Annunciazione, simile a quella dipinta per Venezia ma in cui si rivela un uso dei colori in stile rococò.
 
Importanti per la sua carriera sonofurono anche le commissioni delle più importanti famiglie nobili veneziane, tra cui i [[Barbaro (famiglia)|Barbaro]] e i [[Barbarigo]], per i quali dipinge a fianco dei maggiori artisti veneziani dell’epoca, Ricci e Piazzetta. EntraEntrò in contatto anche con l’Elettore di Magonza Franz Lothar von Schonborn, per il qual dipingedipinse una serie di ''Favole'': questa scelta, al posto delle solite scene [[mitologia|mitologiche]], rivela uno stile arcadico, settecentesco.
 
===Le commissioni padovane e il ritorno a Verona===
 
===Le commissioniCommissioni padovane e il ritorno a Verona===
[[file:Theseus discovering his Father's Sword by Antonio Balestra.jpg|180px|right|thumb|''[[Teseo]] scopre la spada del padre'']]
 
Tra il 1717 e il 1718 lavoralavorò a [[Padova]] per la [[chiesa di Santa Giustina]] dove sono conservati tutt’oggi le due tele raffiguranti il ''Martirio dei Santi Cosma e Damiano'', considerati il suo più grande capolavoro per la grandiosità e la teatralità della scena. Il suo stile è composto e freddo e quindi indipendente dalla cultura figurativa che si andava delineando a cavallo tra il [[XVII secolo|Seicento]] e il [[XVIII secolo|Settecento]].
 
Dopo quest’opera, balestraBalestra tornafece ritorno a Verona, dove lavoralavorò principalmente per le chiese, ma molte commissioni gli vengonovennero anche da altre città come [[Bergamo]], [[Brescia]] e [[Mantova]]. Le opere di questi anni sono molto semplici e convenzionali, impostate su grandi scorci diagonali e con colori molto chiari. Negli ultimi lavori, come quelli a Sanvitale di Parma e quelle per gli Schulemburg, si concentraconcentrò su scene narrate entro grandi quinte architettoniche, sottolineate da gesti drammatici di figure piuttosto piccole. Qui anche i colori cambiano rivelandosi più freddi e dimostrando una continua capacità del pittore di rinnovare i suoi schemi. L’ultimissima opera èfu la decorazione ad affresco per la villa dell’amico [[Alessandro Pompei]].
 
== Opere ==
{{S|pittura}}
* ...
*''Adorazione dei magi'' (1707)
*''Martirio dei Santi Cosma e Damiano'', Padova
*''Martirio dei Santi Cosma e Damiano'', Padova
*''Teseo scopre la spada del padre''
*''Visione della Vergine che consegna lo scapolare al Beato Simone Stock alla presenza di San Giuseppe'' (tra 1725 e i primi anni trenta), [[Chiesa di San Marco in San Girolamo]], [[Vicenza]]
* ...
* Affreschi per la villa di [[Alessandro Pompei]].
 
==Iconografia==
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== Bibliografia ==
 
*Lilli Ghio - Edi Baccheschi, ''Antonio Balestra'', Ed. Bolis, 1989
*G. Pavanello - A. Mariuz, La collezione Recanati, in "Atti dell' Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Classe di Scienze Morali, Lettere ed Arti", CLIX, 2001