Gabrio Lombardi: differenze tra le versioni

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Iscritto all' [[Azione cattolica]], dal [[1964]] al 1970 ricoprì la carica di presidente del ''Movimento laureati cattolici''.
 
Dal 1970, dopo l'approvazione della legge [[Loris Fortuna|Fortuna]]-[[Antonio Baslini|Baslini]] (il primo dicembre), con la quale era stato introdotto in Italia il divorzio, si diede da fare per ottenere un referendum abrogativo, sicuro di stravincerlo: divenne quindi presidente del ''Comitato per il [[Referendum abrogativo del 1974|referendum]] sul [[divorzio]]'', riuscendo a far raccogliere le firme necessarie (1.370.134), e polemizzando in molti casi con la [[Democrazia Cristiana]], accusandola di scarsa incisività (ed ottenendo l'appoggio esplicito del solo [[Amintore Fanfani]]). Contro l'introduzione del divorzio e a favore dell'indissolubilità anche civile del matrimonio si espresse il noto giurista, studioso del processo civile, [[Salvatore Satta.]]
 
Molteplici furono le sue prese di posizione in merito: in particolare è da ricordare la definizione che diede del divorzio, ''"una variante dell'harem diluita negli anni"''<ref>F. De Santis, ''La voce dell'abate soave che ha allarmato la Chiesa'', pubblicato sul [[Corriere della sera]], 29 aprile 1974</ref>