Battaglia di Mollwitz: differenze tra le versioni

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==La battaglia==
La battaglia iniziò in una gelida mattina di aprile: l'[[esercito prussiano]], forte di 22.740 uomini, era comandato da re Federico in persona e dal generale [[Kurt Christoph von Schwerin|Kurt Christoph, conte di Schwerin]] appena promosso [[feldmaresciallo]], quello austriaco era comandato dal [[Wilhelm Reinhard von Neipperg|conte di Neipperg]] e contava oltre 22.000 soldati. La battaglia iniziò e con essa una serie di errori tattici che portano Federico, per un reiterato ritardo nell'attacco e per una conseguente mancanza di spazio di manovra, a formare non un classico fronte compatto con un centro e due ali, ma un fronte obliquo con la [[cavalleria]] dell'ala sinistra posta dietro alla seconda squadra centrale e la cavalleria dell'ala destra avanzata rispetto a tutto il resto dell'esercito. Il generale austriaco Conte di Neipperg , che aveva schierato il grosso dell'esercito proprio nel paesino di Mollwitz, vedendo la strana formazione prussiana decise subito, grazie anche alle proprie ali di cavalleria pesante disposte nel miglior modo, di attaccare Federico. Alle 13.30 Federico diede l'ordine di fuoco ai cannoni, i quali però vennero abilmente evitati dal Neipperg che scartò l'ala destra prussiana e concentrò l'attacco, con una manovra di accerchiamento dell'ala sinistra, sul fianco destro di cavalleria comandato dal tenente generale Von Der Schoulenburg, scompaginandolo del tutto. Il caos che regnava tra le file prussiane portò verso le 14.00 Federico in una situazione di svantaggio. Obbligato a porsi alla testa dell'11°º Reggimento [[corazzieri]], il Re tentò un disperato e inutile contrattacco dal quale riuscì poco dopo a fuggire con grandi difficoltà; il contrattacco fallito regalò agli austriaci tutte le postazioni di artiglieria prussiane rendendo di fatto la battaglia persa. Verso le 14.30 il feldmaresciallo Schwerin consigliava al re prussiano la fuga dal campo verso la cittadina di Oppeln, cosa che Federico finì per fare pur di salvarsi la vita.
Mentre Federico percorreva da solo a cavallo i 52 chilometri che lo separavano da Oppeln e |meditava il suicidio, la tanto derisa: " parata della guardia berlinese", la fanteria prussiana, riuscì, contro ogni previsione, a ribaltare le sorti della battaglia.
Accerchiata da ogni direzione, la fanteria ancora guidata da Schwerin, resistette all'attacco e mentre gli austriaci perdevano veemenza, gli alti granatieri prussiani riescirono a formare un vero muro difensivo dal quale, con una velocità di fuoco straordinaria, cominciarono le manovre di contrattacco annunciate verso le 16.00 dal rullo di tamburi prussiano.