Mezzo interstellare: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 1:
[[File:WHAM survey.png|thumb|270px|right|La distribuzione dell'[[idrogeno]] ionizzato (H II) nel mezzo interstellare galattico vista tramite il [http://www.astro.wisc.edu/wham/ Wisconsin Hα Mapper].<ref>{{cita pubblicazione|autore= L. M. Haffner, R. J. Reynolds, S. L. Tufte, G. J. Madsen, K. P. Jaehnig, J. W. Percival | rivista=Astrophysical Journal Supplement | anno=2003 | volume=145 | pagine=405 | titolo= The Wisconsin Hα Mapper Northern Sky Survey | doi=10.1086/378850}}</ref>]]
In [[astronomia]], il '''mezzo interstellare''' è il materiale rarefatto che si trova tra le [[stella|stelle]], all'interno di una [[galassia]]. Per quanto riguarda la sua composizione, si considera ''mezzo interstellare'' anche quello contenuto nello spazio interplanetario.
 
In [[astronomia]], il '''mezzo interstellare''' (abbreviato in '''ISM''', dall'[[lingua inglese|inglese]] ''InterStellar Medium'') è il materiale rarefatto costituito da [[gas]] e [[polvere interstellare|polvere]] che si trova tra le [[stella|stelle]] all'interno di una [[galassia]]. Il mezzo interstellare galattico è colmato da [[energia]] sotto forma di [[radiazione elettromagnetica]] e si mescola gradatamente al [[mezzo intergalattico]] circostante.
Fino alla fine del [[XIX secolo]], lo spazio interstellare era considerato sostanzialmente vuoto. Nel [[1904]], l'astronomo tedesco [[Johannes Franz Hartmann|Johannes Hartmann]] scoprì il gas interstellare, nel [[1930]] l'astronomo svizzero [[Robert Trumpler]] scoprì la polvere interstellare, che causava lo [[spostamento verso il rosso]] dello spettro delle stelle lontane.
 
Fino alla fine del [[XIX secolo]], lo spazio interstellare era considerato sostanzialmente vuoto. Nel [[1904]], l'astronomo tedesco [[Johannes Franz Hartmann|Johannes Hartmann]] scoprì il gas interstellare, mentre ventisei anni dopo, nel [[1930]], l'astronomolo svizzero [[Robert Trumpler]] scoprì la polvere interstellare, che causava lo [[spostamento verso il rosso]] dello spettro delle stelle lontane.
 
Il mezzo interstellare consiste di una miscela piuttosto rarefatta di [[ione|ioni]], [[atomo|atomi]], [[molecola|molecole]], granuli di polvere, [[raggi cosmici]] e [[campo magnetico|campi magnetici]];<ref>Spitzer, L (1978), "Physical Processes in the Interstellar Medium".</ref> in [[massa (fisica)|massa]] il 99% della materia è costituito dai gas, il restante 1% dalle polveri. Le [[densità]] (ρ) variano da poche migliaia ad alcune centinaia di milioni di particelle per [[metro cubo]], con un valore medio attestato nella [[Via Lattea]] di un milione di particelle al m<sup>3</sup> (1 particella al [[centimetro cubo|cm<sup>3</sup>]]). Il [[Sole]], ad esempio, sta attualmente viaggiando, nel corso della sua [[orbita]] attorno al [[Centro della Via Lattea|centro galattico]], all'interno della [[Nube Interstellare Locale]] (ρ=0,1 atomi cm<sup>−3</sup>), posta a sua volta all'interno della [[Bolla Locale]] (ρ=0,05 atomi cm<sup>−3</sup>). Come risultato della [[nucleosintesi]] del [[Big Bang]], il gas del mezzo interstellare è costituito all'incirca all'89% da [[idrogeno]] e per il 9% da [[elio]], con un 2% di [[elemento chimico|elementi]] più pesanti (definiti nel gergo astronomico "[[metallicità|metalli]]") e [[composto chimico|composti]] in tracce.
 
Il mezzo interstellare gioca un ruolo importante in [[astrofisica]] per via del suo ruolo di "via di mezzo" tra ordini di grandezza stellari ed ordini di grandezza galattici. Le stelle inoltre interagiscono in molteplici modi col mezzo interstellare: innazi tutto si formano all'interno delle regioni più dense dell'ISM, le [[nube molecolare|nubi molecolari]], quindi ne plasmano le strutture grazie ai loro [[vento stellare|venti]] e ne modificano la composizione, arricchendola degli elementi più pesanti [[nucleosintesi stellare|prodotti al loro interno]], una volta giunte al termine della loro [[evoluzione stellare|evoluzione]], tramite l'emissione di una [[nebulosa planetaria]] o l'esplosione di una [[supernova]]; quest'ultimo meccanismo è alla base della [[nucleosintesi delle supernovae|produzione]] degli elementi più pesanti del [[ferro]], l'ultimo elemento sintetizzabile nel nucleo di una stella. Queste continue interazioni tra stelle e ISM aiutano a determinare il tasso al quale una galassia esaurisce le sue riserve gassose, e dunque permette di misurare il tempo in cui essa va incontro ad un'attiva formazione stellare.
 
==Composizione==