Gianserio Strafella: differenze tra le versioni

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Le prime influenze subite dallo Strafella sono quelle degli ambienti romani, soprattutto [[Pietro Negroni]] e [[Taddeo Zuccari]], prima di subire il fascino del manierismo napoletano di [[Andrea Sabatini]] e [[Pedro Rovial]].
 
Proprio a Napoli affrescò la cappella Di Somma nella [[chiesa di San Giovanni a Carbonara]]. Nella [[Chiesa di Santa Maria ad Nives]] a Copertino sono invece conservati cinque dipinti, una Deposizione e le effigieffigie di [[San Pietro]], [[San Paolo]], [[San Zaccaria]] e [[San Gerolamo]]. Queste tavole, risalenti al [[1554]] probabilmente erano parti di un unico [[polittico]] di cui non abbiamo più la figura centrale. Sempre in questa chiesa si possono ammirare un "Coept flere" e una "Deposizione" del 1570.
 
Sempre nel suo paese natale gli fu commissionata anche l'affrescatura del soffitto della Cappella San Marco, parte del complesso del [[Castello di Copertino]]; qui sono raffigurate scene bibliche, mentre alle pareti sono esposte altre sue opere con effigieffigie di santi.
 
L'attività manierista di Strafella è rintracciabile anche nel vicino capoluogo di [[Lecce]].Nella [[Basilica di Santa Croce (Lecce)|Basilica di Santa Croce]] è custodito un olio su tavola intitolato ''Trinità'', probabilmente uno dei suoi primi lavori, in quanto datato come precedente al [[1548]]. Nella [[chiesa di San Francesco di Paola]] invece si trova invece "La Vergine col bambino e i santi Michele e Caterina d'Alessandria", dipinta su tavola nel [[1564]]. Infine, a [[Palazzo Adorno]], dei restauri hanno permesso la scoperta, all'interno di una nicchia, di dipinti a carattere religioso, che, interpretandone lo stile manierista, sono stati attribuiti proprio allo Strafella.