Autorità: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
m disambigua, typos
Riga 25:
Fuori dal contesto geo-politico, la parola ''auctoritas'' aveva anche un valore nel campo religioso-scientifico. L<nowiki>'</nowiki>''auctoritas'' era quella forma di reverenza e di fiducia che si riponeva nelle [[sacre scritture]], quali strumenti della rivelazione divina: esse non potevano essere messe in discussione, ma essendo oggetto di [[fede]], rappresentavano oltre che testi religiosi, le fonti più importanti per qualsiasi campo del sapere. In questo senso l<nowiki>'</nowiki>''auctoritas'' era il principio su cui si basava la conoscenza scientifica prima della [[rivoluzione scientifica]] di [[Galileo]] e [[Francesco Bacone]].
 
Nel corso del Medioevo l<nowiki>'</nowiki>''auctoritas'' non rimase circoscritta ai testi sacri, ma gradualmente venne estesa ad altri grandi autori del mondo classico (sebbene la filosofia [[scolastica]] indicasse anche quale valore dare ai passaggi in apparente contraddizione) e poi alla grande maggioranza degli scritti in genere, pur nella costante convinzione che la ''ratio'' fosse superiore all'''auctoritas'' (l'autorità si fonda sulla ragione, ma non la ragione sull'autorità, dice [[Scoto Eriugena]]) e che, negli argomenti umani, l'argomento d'auritàautorità fosse, per definizione, il più debole, di fronte ad argomenti di ragione o di tipo empirico ([[Tommaso d'Aquino]]).
 
Alcune posizioni polemiche posteriori, umaniste o illuministe, hanno invece voluto presentare un Medioevo preda della ferma convinzione della totale assimilabilità tra una prova empirica e una testimonianza ritenuta credibile; questo principio, si dice, sarebbe alla base di tutto il sapere medievale e spiegherebbe anche la proliferazione di credenze di sapore più superstizioso e magico. Secondo questa posizione, i primi accenni alla delegittimazione di questa sorta di (usando un termine dispregiativo) "creduloneria" sarebbero avvenuti a partire dall'[[umanesimo]] e dalla riscoperta del mondo classico senza il filtro degli autori medievali.