Carlo Lombardi (patriota): differenze tra le versioni

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==Cospiratore e garibaldino==
Nato da Giuseppe e Elisabetta Torelli, già da giovanissimo prese parte ai moti patriottici in [[Lombardia]] e [[Trentino]]. Dopo la [[battaglia di Custoza (1848)]] riparò in [[Piemonte]] e divenne poi membro del [[20º Reggimento Fanteria]], e partecipò alla campagna del [[1849]]. In quell'anno riuscì a tornare nellaa città nataleBrescia per prendere parte anche alle [[Dieci giornate di Brescia|Dieci Giornate]]. Dopo l'infelice conclusione di questa insurrezione trovò di nuovo rifugio in Piemonte, ma fu arrestato in occasione della [[rivolta di Milano (1853)]]. <br><br>
Probabilmente lo attendeva il cappio del boia (come per il concittadino [[Tito Speri]]), ma Lombardi riuscì a riparare in [[Stati Uniti|America]]. Rientrò in Italia nel [[1859]] dando il proprio contributo alla [[seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]], e l'anno seguente si arruolò nella [[spedizione Medici]] (successiva a quella dei [[Spedizione dei Mille|Mille]]), venendo ferito a [[Milazzo]] e promosso capitano dell'esercito. Poco dopo si congedò per rimanere con le Camicie Rosse e seguì Garibaldi anche nella [[Giornata dell'Aspromonte]]. Nel 1863 lasciò l'Italia per approdare definitivamente negli [[Stati Uniti]].