Torchio tipografico: differenze tra le versioni
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Intanto il battitore inchiostrava nuovamente la forma, la circondava con un telaio leggero detto "fraschetta" che sorreggeva una cornice di carta per impedire di sporcare i fogli di carta con i bordi della forma. Il timpano riceveva un nuovo foglio di carta e veniva richiuso, il forziere veniva posto nuovamente in posizione sotto la platina e il torcoliere tirava la barra.
La platina, come si vede, non è montata direttamente all'estremità della vite ma, per evitarene la rotazione, anche parziale, su una sorta di scatola, detta bussola. Quindi solo l'estremità della vite è in contatto con la platina che è sostenuta in posizione da 4 tiranti (ben visibili nell'immagine a sinistra e del tutto assenti nel più moderno torchio mostrato a destra). [[Immagine:Handtiegelpresse_von_1811.jpg|left|thumb|Torchio tipografico del 1811 (si noti il timpano alzato)]]
Come tutti i macchinari il torchio tipografico subì un'evoluzione e dal primitivo ingombrante macchinario di legno di epoca pre-industriale (vedi l'immagine a sinistra) si giunse a sistemi più piccoli ma considerevolmente più robusti tutti in metallo del periodo della [[rivoluzione industriale]]. In alcune immagini care ai
Benché esistano numerosissime
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