Diluvio universale (Michelangelo): differenze tra le versioni
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Il ''Diluvio'' fa parte delle nove ''Storie della Genesi'', in particolare è la penultima della serie, a metà delle tre ''Storie di Noè'' degli ultimi riquadri. Queste scene andavano a comporre un mosaico delle storie dell'umanità "ante legem", prima cioè di [[Mosé]] (le cui storie si trovano nei riquadri alle pareti opera di artisti quattrocenteschi). Ciascuna di queste scene della Genesi aveva inoltre una lettura a ritroso legata alla prefigurazione della [[Settimana Santa]], le cui solenni celebrazioni avevano luogo nella cappella e prevedevano una processione che dall'ingresso cerimoniale arrivava all'altare. In questo sistema di concordanze il ''Diluvio'' rappresentava il [[Battesimo di Cristo]]: come l'acqua del battesimo cancella i peccati, così l'acqua del diluvio purificò il mondo dai peccatori. L'[[Arca di Noè]] era poi simbolo della Chiesa stessa: essa è di legno, come il legno della Croce, e analogamente ad esso è un mezzo di salvezza.
I reprobi invece
Le prime cinque "giornate" (su un totale di ventinove) riguardarono le figure sull'isolotto a destra, che sono condotte a secco (i due personaggi in primo piano a destra del barilotto) o comunque non a "buon fresco" (il giovane nudo sdraiato al centro). Dopodiché dovettero aver luogo i contrasti con gli assistenti, che vennero licenziati, e l'artista dovette procedere da solo, a "buon fresco". Tra queste parti alcune hanno una maggiore freschezza, eseguite dal maestro, mentre altre sono più impacciate, legate alla preoccupazione di seguire attentamente il disegno del cartone, con un modellato più debole e una minore ricchezza nelle pennellate.
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