Turbellaria: differenze tra le versioni

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|nome=Turbellari
|statocons=
|immagine=[[ImmagineFile:Bedford's Flatworm.jpg|250px|Pseudobiceros bedfordi|]]
|didascalia=''[[Pseudobiceros bedfordi]]'', un platelminte turbellario.
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
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|suddivisione=[[Sottoclasse (biologia)|Sottoclassi]]
|suddivisione_testo=
* [[Arcoophora]]
* [[Neoophora]]
}}
 
I '''turbellari''' ''(Turbellaria)'', detti anche vermi "vorticatori" (da ''turbo'' = vortice), sono animali liberi vermiformi, dicogami (presentano entrambe le gonadi), appiattiti, con il corpo ricoperto da un [[epitelio]] cigliato atto alla locomozione.<br />
Al contrario delle restanti classi del ''phylum'', pochissime sono le specie adattatesi al [[parassita|parassitismo]] e al commensalismo, mentre la stragrande maggioranza è rappresentata da specie predatrici di [[microrganismo|microrganismi]], piccoli invertebrati, oppure spazzine o [[vegetarismo|vegetariane]].<br />
Variabili in lunghezza da 1 mm a 50 cm, vivono solitamente nel [[mare]], ma non mancano eccezioni nelle acque dolci e nei terreni umidi, sempre in presenza di [[acqua]].
 
La [[ciglia|cigliatura]]tura è presente soprattutto sulla superficie ventrale e permette un [[nuoto]] planato apparentemente “senza sforzo” poiché le ciglia, battute sincronicamente, creano delle turbolenze d’acqua che fanno avanzare l’[[animale]]. Quando invece si trova sul fondo, la Turbellaria procede contraendo la [[muscolo|muscolatura]], creando un movimento ondulatorio.<br />
Data la loro primitività, hanno un’organizzazione assai semplice: la [[bocca]] ventrale è collegata ad una [[faringe]] muscolosa e ad un [[intestino]] privo di sbocchi esterni; la [[digestione]] è affidata ad una massa di [[cellula|cellule]] sinciziali.<br />
Nei turbellari più primitivi ([[Acoela|Acoeli]]) manca qualsiasi cavità, compreso un vero e proprio canale intestinale. Recenti studi filogentici su base [[molecola|molecolare]]re hanno dimostrato che gli [[Acoela|Acoeli]] non sono da considerarsi come veri e propri [[Platyhelminthes|platelminti]], bensì una linea basale precocemente differenziatasi, direttamente discesa dall'antenato comune a tutti i bilateri.
 
Rispetto a queste linee primitive, il capo è normamente differenziato e dotato di organi sensoriali: cellule nervose raggruppate in un [[ganglio]] cefalico, oppure anche cellule fotosensibili, in alcuni casi organizzate in [[occhio|occhi]] semplici; inoltre possono esservi chemiorecettori (organi gustativi), tangorecettori (organi tattili), statocisti e recettori particolari che avvertono la direzione della corrente. In alcune specie sono anche presenti dei magnetorecettori che permettono all'animale di orientarsi in base alla direzione del polo nord terrestre, il tutto organizzato secondo un modello gastroneurale.
 
Il corpo dei turbellari può essere suddiviso in tre regioni una dentro l’altra: una [[epidermide]], una regione connettiva intermedia ed una massa centrale contenente cellule fagocitarie di derivazione endodermica che ingeriscono e digeriscono l’[[alimento]].<br />
 
Le [[gonadi]] sono ben organizzate ed efficienti: i molti [[testicoli]] (due o più) sparsi, gli ovari ed il gonoporo (apertura per la fecondazione) si trovano, salvo eccezioni, contemporaneamente in ogni individuo. Le [[uovo (biologia)|uova]] prodotte dagli ovari sono in molti casi esolecitiche (turbellari neofori), cioè mancano di sostanze nutrienti per l’embrione.<br />
Il vitello, sostanza nutritizia principale per lo sviluppo embrionale, viene prodotto dai vitellari, ghiandole specializzate in questo compito, disposte in gran numero e tipicamente alternate ai testicoli dando luogo ad una “pseudo-metameria”.<br />
Gli [[spermatozoo|spermatozoi]] nella maggior parte dei casi sono biflagellati e presentano una struttura particolare dei microtubuli dei flagelli.</b>
I gonodotti maschili e femminili confluiscono in un atrio genitale comune, ma sono numerose le eccezioni con dotti che sboccano separatamente. Durante la riproduzione si assiste all’accoppiamento e al doppio scambio di [[sperma|spermi]], permesso da un organo a borsa evolutosi per tale compito, e, all’interno del corpo dell’animale, si formano dei bozzoli che racchiudono uova a vari stadi di sviluppo ed una massa di cellule vitelline necessarie al loro sostentamento. Sono questi bozzoli, e non le uova singolarmente, ad essere deposte dai turbellari nell’ambiente, i quali si schiudono in breve tempo liberando in molti casi una quantità di larve trocoforosimili non molto diverse da quelle dei [[molluschi]] e degli [[anellidi]], dette larve di Muller (es. nei policladi).
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L'escrezione è molto semplice e limitata all'osmoregolazione nelle sole specie di acqua dolce. Una rete di tubuli ramificati (protonefridi) si estende per tutto il corpo. Nelle parti terminali di questa rete si trovano cellule a fiamma le cui ciglia interne ondeggiano convogliando il liquido in eccesso fuori dal corpo dell'animale.
 
Tipi di turbellari più evoluti presentano [[intestino]] sacciforme (rabdoceli), sacciforme con diverticoli (alloioceli), triramificato (tricladi) o pluriramificato (policladi), [[testicolo]] unico e definito.<br />
 
I turbellari più noti vengono chiamati [[planarie]], famose per la notevole capacità di rigenerazione che permette loro di scindersi agamicamente in più esemplari. Questa capacità è tipica ed esclusiva dei turbellari, ed è possibile grazie alle cellule del [[mesoderma]], che essendo capaci di produrre tutti i tipi cellulari, sono totipotenti e non pluripotenti come sono normalmente le cellule mesodermiche. Una planaria tagliata in più parti, dà origine ad un esemplare completo a partire da ogni frammento, ad esclusione dell’estremità posteriore, che non dà luogo ad alcuna rigenerazione; probabilmente tali fenomeni rigenerativi sono determinati da un gradiente anteroposteriore della velocità [[metabolismo|metabolica]].<br />
Questa capacità ha permesso l’evoluzione di alcuni gruppi che si riproducono per [[metagenesi]] e di altri esclusivamente scissipari, cioè che si riproducono solo per scissione, avendo perso ogni capacità di riproduzione sessuale ed essendo privi di [[gonadi]].<br />
Tutti i turbellari sono [[ermafrodita|ermafroditi]] e presentano tipicamente gonadi piuttosto semplici, assenti nelle forme più primitive; l’inseminazione pertanto può essere ipodermica o avvenire tramite normale copulazione per via [[vagina|vaginale]]le. Si conoscono alcune specie autofecondantisi, fenomeno eccezionale sfavorito dalla selezione naturale poiché non porta a ricombinazione genetica. Lo sviluppo può essere diretto o indiretto, a seconda delle specie. Da questa classe primitiva probabilmente si sono irradiati direttamente tutti i [[platelminti]] e vari altri phyla.
 
== Sistematica ==
La classe dei turbellari viene tradizionalmente suddivisa nelle sottoclassi degli [[arcofori]], con uova provviste di vitello, e dei neofori, con ovari e vitellari distinti e uova esolecitiche.
 
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[[hr:Virnjaci]]
[[hu:Örvényférgek]]
[[ko:와충강와충류]]
[[lb:Strudelwierm]]
[[lt:Blakstienotosios kirmėlės]]