Partito Democratico Fascista: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Barbicone (discussione | contributi)
- non era l'anniversario - non era un gruppo terrorista
Barbicone (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
Il '''Partito Democratico Fascista''' è stata la sigla dell'organizzazione che ha pianificato, preparato e messa in atto la trafugazione della salma di [[Benito Mussolini]] a [[Milano]].
 
Il gruppo, guidato da [[Domenico Leccisi]], fa parte di quella galassia di gruppi neofascisti formatisi all'indomani della [[seconda guerra mondiale]] e scelse questo nome in riferimento al concetto di [[democrazia organica]], ideato dal [[fascismo]] e formalizzato durante la [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI).<ref>Nicola Rao ''La Fiamma e la Celtica'' 2006, Roma, Sperling & Kupfer</ref>
 
Il gruppo viene ricordato perché tra il [[22 aprile|22]] ed il [[23 aprile]] [[1946]] mette a segno un colpo la cui eco fa il giro del mondo: si introduce nel [[Cimitero di Musocco]] e trafuga i resti della salma di Mussolini, lì tumulata in forma anonima.
 
Ecco come lo stesso Leccisi lo racconta:
{{quote|Scendemmo nella fossa e riuscimmo, tenendo una mano sotto le spalle del cadavere, a fargli passare una corda attorno al torace ed un'altra attorno alle gambe. Quando la sollevammo in piedi le braccia caddero penzoloni e la testa rimase eretta: la salma assunte quella caratteristica posizione di attenti che dava a Mussolini, specie nelle pubbliche cerimonie, un aspetto marziale ed inconfondibile.<ref>Mario Giovana, ''Le nuove camicie nere'', Mario Giovana, Edizioni dell'Albero, [[Torino]], [[1966]]</ref>}}
 
Leccisi ed i suoi spediscono due lettere, una all'[[Avanti!]] e l'altra a [[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]], firmate dal comitato direttivo centrale del [[Partito Comunista Italiano]].
Riga 12:
Il [[3 luglio]] [[1946]] la questura di [[Milano]] annuncia di aver arrestato due trafugatori: Leccisi ed un certo Antonio Perozzi, senza però alcuna traccia della salma. Il gruppo di Leccisi, dopo averla nascosta, pare aver perso per strada dei frammenti di ossa nei pressi di una villa a Madesimo.
 
Il [[7 maggio]] decide di trasportarla in un luogo più sicuro: il convento dell'Angelicum a Milano, con la complicità di padre Alberto Parini e padre Enrico Zucca che, terrorizzati dalla responsabilità che si sono assunti, decidono di trasferire la salma alla [[Certosa di Pavia]]. Pressato da ambienti ecclesiastici padre Parini si decide a raccontare tutto ed il [[12 agosto]] del [[1946]], lui stesso accompagna il questore di Milano, Agnesina, ed il capo dell'ufficio politico, Ancillotti, a recuperare quel che restava delle spoglie.<ref>Nicola Rao ''La Fiamma e la Celtica'' 2006, Roma, Sperling & Kupfer</ref>
 
Tutto l'ambiente neofascista accolse con entusiasmo l'impresa di Leccisi, anche se si trattava di un giovane sconosciuto che agì senza pareri o autorizzazioni da parte degli ex gerarchi.<ref>Mario Giovana, ''Le nuove camicie nere'', Edizioni dell'Albero, Torino, 1966.</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Mario Giovana, ''Le nuove camicie nere'', Edizioni dell'Albero, Torino, 1966.
* Nicola Rao ''La Fiamma e la Celtica'' 2006, Roma, Sperling & Kupfer. ISBN 8820041936
 
== Voci correlate ==
* [[Benito Mussolini]]
* [[Democrazia organica]]
 
{{portale|fascismo|storia|Italia}}