Chintila: differenze tra le versioni

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Con la sua elezione continuò il periodo di insicurezza e di instabilità, incluse le ribellioni in [[Settimania]] e [[Galizia (Spagna)|Gallaecia]], che si era venuto a creare dopo la deposizione di [[Suintila]]. Situazione che portò, nei tre anni di regno di Chintila, i vescovi del regno ad assumere praticamente la direzione del governo, che li portò a legiferare sempre a favore dei propri interessi.
 
Si dedicò ai [[concilio|concilii]]; convocò, nella capitale del regno, [[Toledo]], il V [[Concilio di Toledo]] nel mese di giugno del [[636]] e nello stesso mese del [[638]] convocò il VI [[Concilio di Toledo]], in cui fu confermato ciò che era stato stabilito nel V, che il re doveva appartenere alla nobiltà e giammai avrebbe dovuto essere un chierico, un membro della classe servile od uno straniero. Furono anche stabilite le pene per le congiure contro la corona; si stabilì inoltre che le propritàproprietà acquisite, con giustizia e nella legalità, da un re non potevano essere confiscate dal suo successore. Infine fu promulgata una legge che vietava a tutti coloro che non erano stati battezzati nel rito [[cattolicesimo|cattolico]] di risiedere entro i confini del regno (con la clausola che i futuri re dovevano giurare di mantenere questa clausola); ciò portò alla conversione forzata o all'esilio molti [[ebreo|ebrei]].
 
Chintila morì il 20 dicembre [[639]] di morte naturale; gli successe il figlio [[Tulga]].