Vimalakīrti Nirdeśa Sūtra: differenze tra le versioni

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== Struttura del ''Vimalakīrti Nirdeśa sūtra'' ==
{{S sezione|buddhismo}}
 
[[File:Shariputra.gif|250px|thumb|Śāriputra, uno dei principali discepoli del Buddha Śākyamuni in una antica stampa cinese. La mano sinistra regge la ciotola delle elemosine (''pātra'') mentre la destra è nel "gesto di minaccia" (''tarjanamudrā'') con l'indice puntato verso l'avversario.]]
Di seguito la versione del [[Canone cinese]] del ''Vimalakīrti Nirdeśa sūtra'' in quattordici capitoli secondo la traduzione operata da [[Kumārajīva]].
=== I capitolo ===
Il primo capitolo del ''Sutra'' si avvia con "Così ho udito" ([[sanscrito]]: एवं मया श्रुतम्, [[devanāgarī]]: ''evaṃ mayā śrutam'' ), propria dei ''sutra'' la cui esposizione si attribuisce al [[Buddha Śākyamuni]]. Il Buddha si trova nel parco di Āmra a Vaiśālī (localita oggi identifica forse con il villaggo di [[Basrah]] nel [[Distretto di Vaishali|distretto di Vaiśālī]]), in un'assemblea di ottomila ''[[bhikṣu]]'', circondato da trentaduemila [[bodhisattva]].
 
Mentre insegna, giunge un gruppo di 500 giovani guidati da Ratnarasi che subito intona un ''gatha'' di lode al Buddha chiedendogli di insegnare loro la dottrina che gli consentirà di raggiungere la profonda "illuminazione" (''[[anuttarāṃ samyak-saṃbodhi]]''). Il Buddha avvia quindi la predicazione della dottrina profonda spiegando che ogni essere vivente (''sattva'') è di per sé la "terra dei Buddha" (''bhumi'') ricercata dai bodhisattva. Questo perché i bodhisattva conquistano le "terre dei Buddha" per poter salvare gli [[Esseri senzienti (Buddhismo)|esseri senzienti]] dalle loro condizioni di sofferenza. Nel frattempo [[Śāriputra]], che nel testo rappresenta gli ''[[arhat]]'' del Buddhismo ''[[Hīnayāna]]'' si domanda come mai
 
{{Quote|se la 'terra dei Buddha' è pura a causa della mente pura dei Bodhisattva, questa 'terra dei Buddha' (il nostro mondo) è così impura come la vediamo ora, forse perché quando era allo stato di bodhisattva la mente del Buddha non era pura|''Vimalakīrti Nirdeśa sūtra'' I}}
 
Lo [[Śākyamuni]] intuisce il dubbio di Śāriputra e gli chiede se il sole e la luna sono impuri quando un cieco non vede la loro purezza. L' ''[[arhat]]'' gli risponde che il difetto in questo caso risiede nella cecità. Analogamente gli risponde il Buddha non vedere pura il mondo è colpa della cecità di chi non vede la sua maestà. Allorché interviene [[Brahmā]] che sostiene di vedere la terra pura, ma Śāriputra insiste nell'affermare che questo "mondo è pieno di colline, montagne, burroni, rovi, pietre e terra, tutti impuri". Brahmā gli replica che è colpa della sua condizione, in quel momento il Buddha premendo con la punta del piede destro la terra mostra nella sua totale purezza a Śāriputra sostenendo che
 
{{Quote|Questa terra di Buddha è sempre pura ma appare impura perché io possa condurre alla salvezza gente dalla spiritualità inferiore. Ciò è simile al cibo dei ''[[deva]]'' che assume diversi colori a seconda dei meriti di ogni consumatore individuale. Quindi Śāriputra l'uomo che ha la mente pura vede questo mondo nella sua maestosa purezza|''Vimalakīrti Nirdeśa sūtra'' I}}
 
Grazie a questi accaduti e a questi insegnamenti i cinquecento figli degli anziani raggiunsero l' ''[[anutpattika-dharma-kṣānti]]'' (cin. 無生法忍 ''wúshēng fǎ rěn'', giapp. ''mushō bō nin'', itb. ''mi skye ba'i chos la bzod pa'') che consiste nella "paziente sopportazione basata sulla consapevolezza della [[vacuità]] dei fenomeni".
 
=== II capitolo ===
 
In questo secondo capitolo, che tratta in particolar modo dei "mezzi opportuni" (''[[upāya]]'') per l'insegnamento del [[Dharma]] inesprimibile con le comune parole, compare l'anziano Vimalakīrti che vive nella "grande" città di Vaiśālī (oggi si ritiene possa essere l'attuale [[Basrah]] nel [[Distretto di Vaishali|Distretto di Vaiśālī]]). Vimalakīrti è un anziano discepolo laico del Buddha che si è esercitato per lungo tempo nelle ''[[pāramitā]]'' conquistandosi la fiducia e il profondo rispetto di esseri umani, [[deva]] e [[lokapāla]].
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Vimalakīrti, nella sua pratica delle ''[[upāya]]'', si mostra malato nella sua casa di modo che tutti questi esseri sentano il desiderio di visitarlo e quindi riceverne i profondi insegnamenti.
*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : I capitolo|I capitolo]]
 
=== III capitolo ===
*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : II capitolo|II capitolo]]
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*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : III capitolo|III capitolo]]
*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra :=== IV capitolo|IV capitolo]]===
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*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : V capitolo|V capitolo]]
=== V capitolo ===
*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : VI capitolo|VI capitolo]]
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*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : VII capitolo|VII capitolo]]
=== VI capitolo ===
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*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : VIII capitolo|VIII capitolo]]
=== VII capitolo ===
*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : IX capitolo|IX capitolo]]
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*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : X capitolo|X capitolo]]
=== VIII capitolo ===
*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : XI capitolo|XI capitolo]]
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*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : XII capitolo|XII capitolo]]
=== IX capitolo ===
*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : XIII capitolo|XIII capitolo]]
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*[[Vimalakīrti Nirdeśa sūtra : XIV capitolo|XIV capitolo]]
=== X capitolo ===
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=== XI capitolo ===
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=== XII capitolo ===
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=== XIII capitolo ===
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=== XIV capitolo ===
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== Note==