Women in prison: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 6:
Forse la migliore spiegazione per l'improvviso successo degli "women in prison films" è che il genere è più che altro considerato una versione [[cinema|cinematografica]] dei [[pulp magazine]] riguardanti le avventure [[erotismo|erotiche]] di sadici guardiani di prigioni. Infatti, al centro di riviste [[pseudonimo|pseudo]][[porno|pornografiche]] come ''[[Argosy Magazine|Argosy]]'' c'erano spesso storie riguardanti [[nazismo|nazisti]] che tormentavano la classica "[[damigella in pericolo]]"; ''Argosy'' è solo un caso di una moda che nelle [[rivista|riviste]] si andò diffondendo durante gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]]; i film sembrarono invece essere più espliciti nel rappresentare le lotte femminili, sotto l'ottica della [[perversione]] [[rapporto sessuale|sessuale]].
 
== Storia del genere ==
[[Hollywood]] iniziò a sfornare film ambientati in [[prigione|prigioni]] femminili sin dall'inizio degli [[anni 1930|anni trenta]] come ''[[L'uomo che voglio]]'' con [[Jean Harlow]], ma generalmente solo una minima parte dell'azione aveva come sfondo la galera. Non fu prima degli [[anni 1950|anni cinquanta]], con l'uscita di ''[[Prima colpa (film 1950)|Prima colpa]]'' con [[Eleanor Parker]] ed [[Agnes Moorehead]] e di ''[[La rivolta delle recluse]]'' con [[Ida Lupino]] e [[Cleo Moore]], che l'intera storia fosse ambientata nelle carceri femminili.
 
I "women in prison film" si svilupparono negli anni trenta come una forma di [[melodramma]]: giovani eroine erano imprigionate cosicché riuscissero a correggere le loro imperfezioni caratteriali e divenire delle cittadine-modello. Sotto l'influenza delle [[pulp magazine|riviste pulp]], divennero i [[B-movie]] anni cinquanta che ancora oggi vengono ricordati per la loro popolarità.