La signora di tutti: differenze tra le versioni

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'''''La signora di tutti''''' è un [[film]] del [[1934]] diretto da [[Max Ophuls]].
 
==NoteProduzione==
 
Primo ed unicoUnico film girato in lingua italiana, dal regista Max Ophuls, venneè presentatoprodotto alladalla Mostra''Novella diFilm'' Venezia neldell'editore [[1934Angelo Rizzoli]], doveche vinsecon laquesta Coppapellicola del Ministero delle Corporazioni assegnato per la qualitàfa tecnica,il e rappresenta ilsuo debutto dell'editorenella [[Angelosettima Rizzoliarte]]. nellaIl produzionemarchio cinematografica.della Ilnuova filmcasa vennecinematografica giratoriprende negliil stabilimentinome delladel noto [[CinesNovella (rivista)|rotocalco]], difemminile viarilanciato Veioda aRizzoli Romanel [[1927]].
 
La pellicola, girata negli stabilimenti della [[Cines]] di via Veio a [[Roma]], risulta oggi di grande interesse, per la qualità che si stacca nettamente dalla produzione media italiana degli anni '30, ma anche per l'operazione produttiva, basata sull'intuizione di Rizzoli delle possibilità di una strategia multimediale nel campo dell'editoria<ref>Antonio Costa, ''Angelo Rizzoli, Max Ophuls e "La signora di tutti"'', in ''Storia del Cinema Italiano''vol.5 1934-1939, Centro Sperimentale di Cinematografia, a cura di Orio Caldiron, Marsilio Ed. Bianco & Nero, 2006, pp. 118-119</ref>.
 
Presentato alla [[2ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]] vince la Coppa del Ministero delle Corporazioni assegnata per la qualità tecnica.
 
Grande successo ottenne la canzone "La signora di tutti" interpretata da [[Nelly Nelson]].
 
==Trama==
 
[[Immagine:Isa Miranda La signora di tutti.jpg|thumb|left|250px|Isa Miranda nella parte di Gaby Doriot]]Per l'affascinante Gaby Doriot perdono la testa numerosi uomini: prima per lei si suicida un noto professore, poi sarà la volta dell'anziano Leonardo, del quale frequenta la casa perché interessata al figlio Roberto.
 
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[[Sandro De Feo]], ne [[Il Messaggero]], di Roma, del [[17 agosto]] [[1934]] " Dai timidi e semplici amori di Liebelei a quelli inconfessabili e grevi della Signora di tutti, il passo non è lieve e c'era pericolo che la vena così delicata del direttore austriaco non reggesse all'impeto di passioni così rovinose. Questo pericolo si è fatto sentire specialmente nelle presentazioni iniziali dei personaggi, la cui violenza appare ingiustificata ed un tantino arbitraria. Anche la tecnica di Ophuls, quell'ondoso e perenne procedere dell'obiettivo in tutti i sensi e in tutte le direzioni, trova una sua ragione drammatica, soltanto nella seconda parte, così unitaria, movimentata e febbrile. La rivelazione del film è Isa Miranda, la sua espressione, la sua figura, piena di terribile, miserevole e stanca stupefazione, hanno contribuito a spiegare la natura del carattere della protagonista, che ne aveva veramente bisogno ".
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==