Corpo (filosofia): differenze tra le versioni

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Il termine '''corpo''' in [[filosofia]] ripropone il significato del [[linguaggio]] comune intendendo per corpo ogni essere esteso nello [[Spazio (fisica)|spazio]] e percepibile attraverso i [[Organi di senso|sensi]].
 
Le caratteristiche fisiche, [[biologia|biologiche]], meccaniche del corpo di cui si è interessata la filosofia ai suoi inizi, sono state poi oggetto dello specifico pensiero scientifico, mentre la storia della filosofia nella sua totalità si è occupata in particolare del rapporto tra [[anima]] e corpo.
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Al pensiero platonico si connettono sia la [[patristica]]<ref>Origene, ''De principiis'', II, 9, 2</ref> sia la prima fase della [[scolastica]].<ref>Scoto Eriugena, ''De divisione naturae'', 11, 25</ref>
 
La seconda concezione del rapporto anima-corpo si ritrova in [[Aristotele]] che sostiene che le due entità non sono separate ma costituiscono elementi separabili di un'unica [[sostanza (filosofia)|sostanza]]: il corpo è la [[materia (filosofia)|materia]] intesa come potenzialità, quella che offre possibilità di sviluppo, l'anima è la [[forma (filosofia)|forma]], la realizzazione di quelle possibilità materiali tramutatesi in attuali. L'anima è la vita che possiede in potenza un corpo. Il corpo cioè è un puro e semplice strumento dell'anima: ma non uno strumento inerte ma tale che possiede «in se stesso il principio del movimento e della quiete»<ref>Aristotele, ''L'anima'', II, 1, 412b, 16</ref>
 
==Filosofia medioevale==
Il corpo inteso come strumento dell'anima si ritrova nello [[stoicismo]], nell'[[epicureismo]] e nella [[scolastica]]: per [[Tommaso d'Aquino]] il corpo si dirige a realizzare l'anima e le sue attività razionali allo stesso modo che la [[materia]] aspira a realizzare la [[forma]].<ref>San Tommaso d'Aquino, ''Summa Theologiae'', I, q. 91a, 3</ref>
 
Questa concezione del corpo come strumento rispetto all'anima non fu condivisa, nell'ambito della scolastica, dall'[[Agostino d'Ippona|agostinismo]] che vede nel corpo la ''forma corporeitatis'' per cui in questo, indipendente dall'anima, vi è sia potenza che atto e l'anima è un'ulteriore sostanza che si aggiunge ad esso.
 
==La filosofia moderna==
La dipendenza strumentale del corpo rispetto all'anima finisce con [[Cartesio]] per il quale corpo e anima sono due sostanze, il primo ''res extensa'' , sostanza estesa e non pensante, la seconda, ''res cogitans'', sostanza pensante e non estesa<ref>Cartesio, ''Meditazioni metafisiche'', 1. 6</ref>. Tra le due sostanze non vi è alcun nesso [[causa (filosofia)|causa]]le: il corpo è «come un orologio, o un altro automa (ossia una macchina che si muove da sè).»<ref>Cartesio, ''Le passioni dell'anima'', art.6</ref>
 
La separazione del corpo dall'anima diede origine a dottrine [[dualismo|dualistiche]] e [[monismo|monistiche]] che cercavano di risolvere il problema del rapporto tra eventi incorporei e corporei.