Pluralismo (filosofia): differenze tra le versioni

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In senso più generico il termine pluralismo è stato usato nel pensiero [[teologia|teologico]] per designare la pluralità degli enti creati da un Essere supremo o Dio ma che conservano, contrapponendosi in questo modo alle tesi del monismo assoluto, la propria autonoma esistenza rispetto all'Ente creatore. Posizioni di pensiero che ritroviamo ad esempio nella [[monadologia]] di [[Leibniz]] e in quelle dottrine francesi e tedesche dello [[spiritualismo]] del [[XIX secolo]] di ispirazione leibniziana.
 
== Il pluralismo ontologico contemporaneo ==
Il pluralismo ontologico contemporaneo si basa sulla [[fisica quantistica]] contrapponendosi al monismo che è sempre [[metafisica| metafisico]]. Il pluralismo ontologico ha la sua base nella constatazione che la [[materia]] non esiste in quanto tale, ma come insieme di assemblaggì di particelle elementari, poi di atomi e poi di molecole. Per l'ontologia pluralistica alla base del cosmo non sta alcun "essere", bensì un numero molto elevato di particelle elementari, alcune delle quali costituiscono il mondo fisico a noi noto (ce ne sfugge però il 95% costituito da [[materia oscura]] e da [[eneregia oscura]]. . Queste particelle-base (quark, neutrini, elettrone e bosoni) nelle modalità inm cui si assemblano, per esempio a formare atomi (quark + elettroni), escludono ogni concezione [[monismo |monistica]] dell'essere dal punto di vista dell'[[Ontologia (fisica) | fisica]], la quale non può essere che pluralistica. Il monismo però è pwerfettamente legittimo dal punto di vista metafisico, il quale, basandosi per definizione su strumenti come la [[logica]] e la[[dialettica]], si sottrae ad ogni elemento probante di carattere scientifico.
 
== Note ==