Stereotomia: differenze tra le versioni

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'''Stereotomìa''' (dal grec : Στερεός "solido" et Τομή "taglio") è l’insieme di conoscenze geometriche e tecniche tradizionali relative alla tracciatura ed al taglio dei blocchi e dei conci in pietra da taglio ed al loro assemblaggio ed impiego in complesse strutture (muro, [[volta (architettura)|volta]], [[arco (architettura)|arco]], ecc.) relative a costruzione architettoniche. La stereotomia rappresenta quindi l'alternativa alle tecniche costruttive basate sull'uso di piccoli elementi lapidei o di laterizi che vanno a comporre volte e strutture dalla complessa geometria grazie alle piccole dimensioni ed ai giunti.
 
== Definizionee ==
La stereotomia non riguarda quindi le semplici operazioni di taglio della pietra, ma prevede procedure geometriche codificate per progettare elementi strutturali in pietra da taglio. La finalità di tali tecniche è triplice e comprende la necessità di determinare in via preventiva la conformazione dei singoli elementi costitutivi, la possibilità di verificare in tal modo la stabilità strutturale, la semplificazione nella trasmissione delle informazioni alle maestranze. Infatti la stereotomia è accompagnate da due ulteriori discipline a contenuto maggiormente teorico, ad essa complementari e spesso usate come sinonimi: la [[stereometria]] (misurazione dei solidi) e la [[stereografia]] (rappresentazione grafica dei solidi).
 
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Tecniche raffinate di stereotomia vennero invece utilizzate nel medioevo, sia durante il periodo [[architettura romanica|romanico]] che quello [[architettura gotica|gotico]], soprattutto in Francia e se ne ritrova traccia nell'Album di [[Villard de Honnecourt]], anche se rimasero conoscenze empiriche confinate nell'ambito delle corporazioni dei maestri tagliatori e coperte spesso dal segreto.
 
La prima trattazione teorica della stereotomia avvenne in alcuni trattati di architettura, quasi tutti francesi, che a partire dalla seconda metà del XVI secolo dettero dignità scientifica alla materia. Uno dei primi fu il trattato ''Le premier tole dell'architecture'' stampato nel 1567, di [[Philibert de l'Orme]], figlio di uno scalpellino, che propose un sistema stereotomico basato sui "''traits''", cioè su serieeserie di sezioni paralelleparallele e che lasciò esempi di virtuosismo progettuale, tra cui la famosa ''[[tromba|trompe]]'' nel [[castello di Anet]].<ref>Camillo Trevisan, ''Per la storia della stereotomia. Geometrie, metodi e costruzioni'', su
http://www.iuav.it/dpa/ricerche/trevisan/stereo/stereo.htm.</ref>