Gian Vittorio Rossi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque da «famiglia agiata», di studiòRoma ale rimase per tutta la vita nella città natale. Studiò nel [[Collegio Romano]] dei [[Gesuiti]], distinguendosi per la straordinaria conoscenza nella [[lingua latina]]. Si laureò in giurisprudenza alla ''[[Sapienza Università di Roma|Sapienza]]'' a soli diciannove anni di età;, e nel 1603 entrò a far parte dell<nowiki>'</nowiki>''[[Accademia degli Umoristi]]''. In seguito a gravi disgrazie familiari fu costretto ad esercitare la professione legale. e visseVisse di stenti finché non venne nominato segretario del cardinale [[Andrea Peretti]] ([[1610]]). Alla morte del cardinal Peretti (1628) il Rossi si ritirò in una piccola abitazione sul [[Gianicolo]] che divenne ritrovo abituale di alcuni intellettuali suoi amici: [[Alessandro Tassoni]], [[Giovanni Ciampoli]], [[Leone Allacci]], [[Gabriel Naudé]], Fabio Chigi (il futuro [[papa Alessandro VII]], che Rossi chiamava «Tyrrhenus»), e altri. Dalle testimonianze sul Rossi, e dall'esame delle opere che ci sono state tramandate, esce fuori l'immagine di un Gian Vittorio Rossi uomo colto, filologo attento e pensatore tollerante. L'opera principale del Rossi, la ''Pinacotheca'', scritto dopo attenta di raccolta di materiale erudito, rappresenta il primo esempio di storia letteraria italiana, operaun tipo di saggistica che sarà sviluppata nel [[XVIII secolo]] dal [[Ludovico Antonio Muratori|Muratori]] e dal [[Girolamo Tiraboschi|Tiraboschi]].
 
== Opere ==