Temperamento (psicologia): differenze tra le versioni

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Etimologicamente derivante dal latino temperare cioè "mescolare" in [[psichiatria]] il termine '''Temperamento''' viene usato per indicare appunto la mescolanza degli aspetti [[innata|innati]] della personalità. In accordo con Jaspers si ritiene che gli autori classici (Ippocrate, Galeno) considerassero il temperamento come l'espressione di variabilità soggettive in rapporto con gli umori (sangue, flemma, bile gialla, bile nera), i tratti personologici, l'habitus somatico ed anche le influenze astrologiche. Nella psicopatologia mosernamoderna il termine è stato ripreso nell'accezione di componente innata e quasi somatica della personalità da Kretschmer nel 1923. Questa formulazione, abbracciata dai contemporanei, ha fornito la base definitoria per i contemporanei teorici e clinici della personalità, in particolare Kernberg e Cloninger
 
== Definizione secondo la psicoanalisi ==