Ercole e l'idra: differenze tra le versioni

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L'opera, che riprende il tema classico delle [[fatiche di Ercole]], è accoppiata all'analogo ''[[Ercole e Anteo (Antonio del Pollaiolo Uffizi)|Ercole e Anteo]]'', sempre agli Uffizi. Molto controverso è il tema della datazione dell'opera. Si possiede infatti la documentazione di tre tele quadrate sul tema delle "fatiche" di Antonio e [[Piero del Pollaiolo]], commissionate da [[Piero il Gottoso|Piero de' Medici]], ricordate in una lettera di Antonio a Gentil Virginio Orsini del [[13 luglio]] [[1494]] come opere di trent'anni prima e citate nell'inventario di [[Palazzo Medici]] dopo la morte di [[Lorenzo il Magnifico]], ma dopo un'ultima menzione da parte di [[Raffaello Borghini]] nel ''Riposo'' ([[1584]]) risultano perdute.
 
Le due tavolette degli Uffizi potrebbero essere state due bozzetti o copie delle tele (Ettlinger) o opere da sé stanti, eseguite magari per i Medici, da mettere in realzionerelazione con il [[Ercole e Anteo (Antonio del Pollaiolo Bargello)|bronzetto di analogo soggetto]] al [[Bargello]] commissionato da Lorenzo verso il 1475.
 
In quest'opera si leggono infussi dell'[[Accademia neoplatonica]] legati alla rilettura dei miti classici in chiave filosofica cristiana e al mito della rievocazione dell'antico come testimonianza di un'armonia estetica perduta.