Dislocazione (linguistica): differenze tra le versioni

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La '''dislocazione''' è un fenomeno molto presente soprattutto nell’italiano parlato, in [[Registro (linguistica)|registri linguistici]] solitamente bassi. Consiste nello staccare il [[Complemento (linguistica)|complemento]] iniziale dal resto della frase mediante una pausa, resa generalmente nello scritto con una [[virgola]], e a riprenderlo mediante un pronome [[clitico]] con funzione [[Anafora (retorica)|anaforica]], utile per mettere in evidenza una parte dell’enunciato che costituisce “il centro di interesse comunicativo della frase”<ref name="berruto">[[Gaetano Berruto]], ''Sociolinguistica dell'italiano contemporaneo'', Roma, La Nuova Italia scientifica, 1987, pag. 65</ref>, ad esempio, il complemento anteposto può indicare il tema della conversazione. In questi casi si parla di [[dislocazione a sinistra]] (es.:«''L'auto l'ho prestata a Rodolfo''» o «''A Rodolfo gliel'ho prestata''», nella prima frase mettiamo in evidenza ''l'auto'' e nella secondo ''Rodolfo'' ).
 
Nel caso in cui ci si trovi invece di fronte ad un’emarginazione del complemento e alla sua anticipazione mediante un clitico con funzione [[Catafora|cataforica]] senza che si abbia, apparentemente, alcuno spostamento rispetto all’ordine normale ''[[Soggetto Verbo Oggetto]]'', si parla invece di dislocazione a destra (es.:«''l'ho prestata a Rodolfo, l'auto''»). Sul piano informativo, la modifica dell’ordine normale è notevolmente significativa, poiché in questo modo i complementi assumono un valore tematico, sia nella loro posizione anteverbale sia postverbale. Questi tipi di costrutti sono ridondanti in entrambi i casi, dal momento che il complemento viene indicato due volte.
 
==Voci correlate==