Clemente di Metz: differenze tra le versioni

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Apostolo della regione, fu secondo la tradizione il primo vescovo di Metz, che all'epoca portava il nome di Divodurum. Secondo la leggenda, Clemente arrivò in una città maledetta: un enorme drago, il [[Graoully]] affliggeva Divodurum e terrorizzava la popolazione. Era un mostro particolarmente impressionante: il suo corpo ricoperto di squame poteva volare come un uccello gigantesco, grazie a due giganti ali di pipistrello. Ancora più spaventosa era la sua gola che sputava fiamme dall'odore di zolfo e gli permetteva di azzannare le sue prede. Colpiva specialmente le ragazze.
 
Clemente apparve come un salvatore e la folla gli richiese innanzitutto di sbarazzarsi di questo mostro. Pregò sulla collina di Sainte-Croix, dopo di che riprese il suo cammino alla testa di una folla rumorosa. Arrivò all'anfiteatro, dimora del drago e si precipitò sul mostro, catturandolo con la sua [[stola]] usata come laccio. Debellato, il Graoully fu costretto a seguire il suo vincitore, come un cagnolino ben addestrato, fino alla [[Seille (Mosella)|Seille]], in cui si gettò insieme con i suoi sette cuccioli di drago appena dopo che san Clemente si era fatto il [[segno di croce]].
 
Uno dei tesori della cattedrale di Metz, che i visitatori possono ammirare al fondo del coro, dietro l'altar maggiore è la cattedra attribuita a san Clemente dalla tradizione. Si tratta di un seggio di [[marmo cipollino]] composto da due pezzi principali tagliati grossolanamente.