Valtellina: differenze tra le versioni

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E così, l'insofferenza dei cattolici verso i protestanti, alimentata dai predicatori [[Ordine francescano|francescani]] e [[Ordine dei Frati Predicatori|domenicani]] inviati in Valtellina da [[San Carlo Borromeo]], aveva raggiunto livelli critici. Fu la morte in seguito a tortura dell'arciprete di [[Sondrio]] [[Nicolò Rusca]] a sancire definitivamente la rottura tra la comunità riformata e quella cattolica. I cattolicissimi spagnoli avevano peraltro un forte interesse a transitare liberamente per la Valtellina potendo così mettere in diretta relazione i possedimenti italiani degli [[Asburgo]] di [[Spagna]] con quelli imperiali degli [[Asburgo]] d'[[Austria]] aggirando la sempre piu potente [[Venezia]]. Il governatore spagnolo di [[Milano]] finanziò largamente un gruppo di valtellinesi guidati da [[Gian Giacomo Robustelli]] di [[Grosotto]] che si pose a capo di una congiura che nella notte tra il [[18 luglio|18]] e il [[19 luglio]] [[1620]] sfociò nel cosiddetto [[Sacro Macello di Valtellina]]. In quella sola notte tutti i protestanti di [[Tirano]], [[Teglio]] e [[Sondrio]] vennero trucidati o bruciati vivi dalle milizie cattoliche. Solamente un piccolo gruppo di 70 persone di Sondrio riuscì a salvarsi rifugiandosi in [[Engadina]]. In totale perirono tra i 600 e i 700 protestanti valtellinesi. Questo funesto massacro segnò la fine dell'interventismo religioso grigionese e del proselitismo riformato in Valtellina. Da lì in poi, il dominio delle Leghe Grige smise di essere fonte di rancore per i valtellinesi. Al contrario, parte delle ''elite'' locali spinsero per fare della Valle una quarta Lega al pari con le tre altre. Queste speranze non si concretizzarono mai per la freddezza al riguardo delle prime tre Leghe Grige, e poi per l'arrivo di [[Napoleone Bonaparte]] che pose termine al dominio Grigione.
 
Durante il tardo '500 e il primo '600 in Valtellina si diffuse, più che in ogni altra zona dell'arco alpino italiano, la cultura del grano saraceno, che tuttora condiziona molto la cucina locale. Secondo una leggenda riportata dal folklorefolclore locale, ma sin'ora mai confermata da documenti, la diffusione di questo vegetale originario dell'Asia, fu favorita dalla presenza di schiave circasse o turche (poi prese in moglie) presso il comune di Grosio.
 
===Dal 1797 alla Prima Guerra Mondiale===