Alleanza dei tre imperatori: differenze tra le versioni

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Saburov fece intendere che la [[Impero russo|Russia]] desiderava garanzie contro la Gran Bretagna se questa avesse minacciato i [[Dardanelli]], oltre ad un impegno affinché non ci fossero modifiche allo ''[[status quo]]'' nei [[Penisola balcanica|Balcani]] senza il benestare della [[Impero russo|Russia]]. Haymerle, invece, si sentiva tranquillo con la [[Duplice Alleanza]] e nutriva scarsa fiducia nella correttezza dei russi in un eventuale accordo sui Balcani. In alternativa, Haymerle avrebbe preferito un’alleanza con l’[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] <ref>May, ''La monarchia asburgica'', Bologna, 1991, pp. 386, 387, 391.</ref> alla quale, però, Bismarck non era interessato, almeno rispetto a quanto gli interessava la Russia.
 
L’Italia fu, anzi, una carta che il [[Cancelliere]] tedesco giocò a suo favore. Quando nel febbraio [[1880]] Haymerle propose un’alleanza fra [[Austria-Ungheria|Austria]], [[Impero tedesco|Germania]] e [[Regno Unito|Gran Bretagna]], asserendo che quest’ultima avrebbe potuto mitigare i moti [[Irredentismo|irredentisti]] in Italia,<ref>L’Italia rispettava e temeva la Gran Bretagna come grande potenza navale del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]].</ref> Bismarck ribadì che l’Italia non aveva alcuna importanza. Trascorso un anno, affermò tuttavia che l’alleanza fra Germania, Austria e Russia sarebbe valsa soprattutto a prevenire una pericolosa intesa fra [[Impero russo|Russia]] e Italia.<ref>Taylor, ''L’Europa delle grandi potenze'', Bari, 1961, p. 393.</ref>
 
Interrotte nel marzo [[1881]] dall’assassinio dello [[Zar]] [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]], filoprussiano, le trattative ripresero con il suo successore, [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]] che, incerto su quale ampiezza avessero i moti rivoluzionari che avevano portato alla morte del padre, preferì non rischiare in politica estera e, vincendo la sua diffidenza per la Germania, si affidò al consiglio di molti suoi sudditi accettando la linea di Bismarck.<ref>Rogger, ''La Russia pre-rivoluzionaria'', Bologna, 1992, p 275.</ref>