Fato degli Uomini: differenze tra le versioni

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{{s|Tolkien}}Il '''Fato degli Uomini''' o '''Dono di Eru''' è, nell'[[universo immaginario]] [[fantasy]] ideato dallo scrittore inglese [[John Ronald Reuel Tolkien]], la morte. In origine, essa era per gli uomini il dono che [[Eru Ilúvatar]] aveva voluto fare loro; a differenza degli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]], legati ad [[Arda (Tolkien)|Arda]], essi avrebbero potuto lasciarla andando, dopo una breve permanenza nelle Aule d'Attesa (o di [[Mandos]]), oltre i confini di [[Eä]] stessa e tornare per la [[Dagor Dagorath]], la fine del mondo, dopo la quale avrebbero avuto un ruolo importante nella seconda creazione. Ma [[Morgoth]], che desiderava il potere e la distruzione di Arda, ingannò molti uomini facendo leva sulla paura della morte e sul loro libero arbitrio; così fece poi [[Sauron]] quando ne prese il posto, causando tra l'altro la distruzione del regno di [[Númenor]] e corrompendo alcuni uomini, trasformandoli in propri servi (come i [[Nazgûl]]) o asservendo intere popolazioni. Essi fecero credere che i [[Vala (Tolkien)|Valar]]r, e la stessa figura di Eru, non erano che esseri invidiosi di loro. L'[[Oscuro Signore]] presentò [[Morgoth|Melkor]] (cioè Morgoth stesso) come l'unico vero [[dio]], capace di liberarli dalla morte. Così questa, conosciuta inizialmente come il Dono di Eru, divenne nota come Sorte degli Uomini o Fato degli Uomini. Spesso nelle leggende, molti uomini raccontavano di essere mortali a causa di Morgoth, non conoscendo la verità sul loro destino.
 
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