Giuseppe Calcaterra: differenze tra le versioni

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Passato professionista con l'[[Atala-Campagnolo]] nel [[1985]], nei 2 anni seguenti mostra di avere ottime doti di passista-veloce, in grado di reggere il passo su salite non troppo lunghe e di riuscire a contrastare i velocisti nelle volate di gruppo. I risultati giungono subito: nel [[1986]] è terzo in una tappa del [[Giro di Svizzera]] e secondo al [[Trofeo Laigueglia]] mentre sono ancor più prestigiosi i risultati nel [[1987]] quando vince la [[Nizza-Alassio]], una tappa alla [[Settimana Siciliana]] e soprattutto la 18ª tappa del [[Giro d'Italia 1987|Giro d'Italia]] con arrivo a [[Trescore Balneario]]. Nello stesso anno si piazza inoltre secondo nella classifica finale della [[Tirreno-Adriatico]] e della Settimana Siciliana e coglie anche un ottimo quinto posto nella [[Milano-Sanremo]].
 
Negli anni successivi conquista qualche buon piazzamento, poche altre vittorie (alla fine della carriera saranno 9 in totale) ma quasi tutte importanti: tra queste si segnalano una tappa e la classifica finale del [[Giro di Puglia]] e il [[Giro dell'Appennino]] nel [[1993]] e la vittoria nella 18ª tappa della [[Vuelta a España]] con arrivo ad [[Avila]] nel [[1994]].
 
A questo punto accade una svolta nella carriera di Calcaterra: nel [[1995]] va a correre nella [[Mercatone Uno (ciclismo 1992-1995)|Mercatone Uno]], squadra di [[Mario Cipollini]] e qui si trasforma in splendido uomo squadra per aiutare il suo capitano nelle volate. Nel [[1996]] la squadra prende la sponsorizzazione [[Saeco (ciclismo)|Saeco]]: per 5 anni Calcaterra farà parte del famoso "treno rosso" che tantissime volte ha annullato, soprattutto nelle grandi competizioni a tappe, i tentativi di fuga da lontano nelle tappe favorevoli ai velocisti, e ha lanciato alla perfezione in maniera anche innovativa (il particolare meccanismo tattico del "treno" non era molto in voga negli anni precedenti) il "Re Leone" toscano.