Dialetto arcado-cipriota: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
pagina e paragrafo
Veramente non erano bande di mcienei allo sbando, ma una vera colonizzazione: concordano sia Meillet che Hoffmann-Debrunner-Scherer
Riga 3:
 
Si tratta di uno dei meno conosciuti tra i gruppi delle parlate greche, per la scarsità di iscrizioni, la mancanza totale di una letteratura, e, nel caso di [[Cipro]], per l'utilizzo di un
alfabeto sillabico (il cosiddetto [[sillabario cipriota]]) del tutto inadatto a rendere il suono della lingua greca<ref>[[Antoine Meillet]], ''Lineamenti di sotirastoria della lingua greca'', [[Einaudi editore|Einaudi]], 2003 ISBN 978-88-06-16525-3 (par. 4.2, pp. 118-119)</ref>.
 
== Area geografica di diffusione e storia ==
Riga 11:
La ragione per cui questo dialetto ha una distribuzione così atipica risiede nelle complesse dinamiche che caratterizzano l'assestamento delle stirpi greche fra la fine della tarda età del bronzo e l'inizio dell'[[età del ferro]], in séguito alla disintegrazione della [[civiltà micenea]].
 
Com'è noto, la civiltà micenea va incontro a una fine violenta intorno al 1200 a.C. a causa delle scorrerie dei cosiddetti [[Popoli del Mare]]. Approfittando di tali situazioni di disordine e di conflitto, stirpi greche fino ad allora marginali o subalterne, come i [[Dori]], prendono il sopravvento sui [[Micenei]]. Questi ultimi si rifugiano nell'entroterra del Peloponneso, in [[Arcadia]], regione povera, adatta soprattutto alla pastorizia, abbandonando le regioni più fertili della [[Messenia]], dell'[[Argolide]] e della [[Laconia]], prima dominate dalle cittadelle ciclopiche di ''Ano Englianos'' ([[Pilo di Messenia|Pilo]]), di [[Sparta]] (il cosiddetto ''Menelaeion''), di [[Micene]], di [[Tirinto]]. Mentre anche il tardo regno Miceneo di [[Cidonia]], nel nord-ovest di [[Creta]], viene spazzato via, insieme all'emporio di [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]] e alla testa di ponte di [[Ilio]], conquistata forse intorno al 1250 a.C., un'enclave micenea sopravvive a [[Cipro]], doveanticamente alcuneinteressata bandedalla frequentazione e dalla [[colonizzazione greca|colonizzazione]] micenea<ref>[[Antoine Meillet]], ''Lineamenti di profughistoria della lingua greca'', [[Einaudi editore|Einaudi]], 2003 ISBN 978-88-06-16525-3 (par. 4.2, p. 119)</ref><ref>Otto Hoffmsnn, [[Albert Debrunner]], A. Scherer, ''Storia della lingua greca'', Vol. I, [[Gaetano Macchiaroli editore]], 1969 micenei(par. avevano33, trovatop. riparo36)</ref>.
 
==[[Alfabeto]] ==
{{vedi anche|Sillabario cipriota}}
 
La storia delle scritture in cui è conservato il dialetto arcado-cipriota presenta tratti notevolissimi, rispetto a quella degli alfabeti degli altri dialetti greci. Mentre in [[Arcadia]] si afferma ben presto un alfabeto epicorico occidentale, derivato dall'alfabeto fonetico fenicio, a [[Cipro]], sin dall'VIII secolo, ''è presente una scrittura sillabica'', il cosiddetto ''sillabario cipriota'', che, prima di essere soppiantato nella pratica dall'alfabeto fonetico, evolve da una fase più antica (''sillabario cipriota arcaico'') a una fase più evoluta (''sillabario cipriota classico'').
 
Riga 71:
*[[Grammatica del greco antico]]
 
{{Portale|antica Grecia|linguistica}}
 
[[Categoria:Dialetti della lingua greca|Arcado-cipriota]]