Pietra alberese: differenze tra le versioni

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Il nome deriva probabilmente dalla presenza nei piani di stratificazione separabili di figure di alberelli<ref>G. Targioni Tozzetti, ''Relazione d'alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana per osservare le produzioni naturali e gli antichi monumenti di essa'', Firenze 1768-79, 2.a ed., II, 99.</ref>([[dendriti]]) costituiti da microperline di [[manganese]].
 
Costituisce la dorsale del [[Monte Morello]] (a nord di [[Firenze]]) e soprattutto della [[Calvana]] (a nord-est di [[Prato]]).<ref>Rino Sartori, ''Alberese, zone di estrazione, suoi impieghi nel passato e sue varietà'', in "Bollettino degli ingegneri", 2007</ref> Altri giacimenti nell'area sono a [[Grassina]], [[Galluzzo]], [[Scandicci]] e [[Lastra a Signa]]. Attualmente le poche cave in attività si trovano in loc. Carraia, frazione di [[Calenzano]], alle pendici della Calvana.
 
I Romani la usavano per la produzione di [[calce]] utilizzando anche i ciottoli di fiume che si tovano nell'[[Arno]] e negli affluenti (le "frombole d'Arno"). Negli scavi archeologici nel centro di Firenze è stato anche rinvenuto un calcestruzzo, particolarmente resistente, realizzato con calce di alberese, e ghiaia di alberese, utilizzato per un canale idrico. Ai tempi di [[Florentia]] venne usata anche per lastricare le strade. Tale uso è rimasto in alcune pavimentazioni monumentali, col lastre lucidate di varie tonalità, come nel pavimento della loggia della [[basilica della Santissima Annunziata]] a Firenze.<ref>Rino Sartori, op. cit., 2007</ref>
 
Come pietra da costruzione è stato molto utilizzata (generalmente a vista), fino a tempi recenti nell'edilizia storica e nell'architettura monumentale di [[Prato]] (per esempio le case torri disseminate nel centro storico, il [[castello dell'Imperatore]] ed il [[Duomo di Prato|Duomo]], ili cui paramentoparamenti esternoesterni èsono in blocchi di alberese) e in minor misura di [[Pistoia]].

A Firenze, a causa del più agevole uso della [[pietra serena]] e soprattutto della [[pietra forte]], fu usata soprattutto per produrre ottima calce da malta e soprattutto da intonaci, con poche eccezioni (come la [[Certosa di Firenze|Certosa]]), dove fu utilizzata in filaretti per le murature esterne.
Dopo la messa in opera, durante gli anni, si può manifestare un cambiamento di colore di estese aree che dall'originario bianco, diventano giallo-marrone.
 
In Toscana, il termine "alberese" può essere impropriamente utilizzato per altri materiali litici come altri calcari presenti nell'area di [[Santa Fiora]] o nell'area pisana ed in genere qualsiasi formazione costituita in prevalenza da calcari marnosi, siltosi o silicei, bianchi o grigi definiti pure genericamente [[galestro|galestri]].
Tra questi calcari marnosi si possono trovare la [[pietra paesina]], il [[Verde d'Arno]] e il [[Lineato d'Arno]], usati nel commesso a pietre dure fin dagli ultimi decenni del Cinquecento.<ref>Rino Sartori, op. cit., 2007</ref>
Il altre regioni italiane il termine indica pietre di diversa natura, non sempre riconducibili al calcare.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Francesco Rodolico, ''Le pietre delle città d'Italia'', Firenze, 1953
*Rino Sartori, ''Alberese, zone di estrazione, suoi impieghi nel passato e sue varietà'', in "Bollettino degli ingegneri", 2007
 
==Note==
<references/>
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