Fotorivelatore: differenze tra le versioni
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Esistono tipi diversi di fotorivelatore, realizzati in base a diversi effetti di interazione tra la radiazione e la [[materia]]. In particolare possono differire per la porzione di [[spettro elettromagnetico]] che sono in grado di rilevare, e per l'[[intensità luminosa]] minima che riescono a misurare (alcuni sono in grado di rivelare i singoli [[fotone|fotoni]]).
Questi dispositivi sono indicati anche con il termine '''fotocellula'''<ref>[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/F/ENCICLOPEDIA_UNIVERSALE_3_VOLUMI_VOL2_012428.xml Fotocellula] sull'Enciclopedia Treccani</ref>.
Le applicazioni di questi dispositivi sono molteplici. Vanno dai dispositivi d'allarme agli automatismi per cancelli o porte, inoltre i cronometri di molte discipline sportive sono collegati a fotocellule. Le cellule fotoelettriche possono comandare l'accensione di lampade a seconda della luminosità presente, negli anni 60 alcuni costruttori di televisori tra i quali [[Compagnia Generale di Elettricità|CGE]], impiegavano una fotocellula per adeguare la luminosità dell'immagine in bianco e nero, alla luminosità dell'ambiente.
== Tipi di fotorivelatori ==
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