Cinzio Violante: differenze tra le versioni
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Nel [[1963]] rientrò nell'[[Università di Pisa]], dedicandosi, sulle orme del Volpe, agli studi di storia economico-sociale, con la preoccupazione costante di non tralasciare la storia locale e la storia ecclesiastica e religiosa, nella prospettiva della necessità della sintesi di tutti questi aspetti per una adeguata comprensione della storia medievale.
È stato presidente della Società storica pisana<ref>[http://www.societastoricapisana.it Società storica pisana]</ref>, membro dell'[[Accademia dei Lincei]], della [[British Academy]]<ref>[http://www.britac.ac.uk British Academy]</ref> di [[Londra]] e della [[
La sua apertura alle metodologie [[storicismo|storiciste]] e anche [[marxismo|marxiste]] – in senso storiografico e mai ideologico- insieme ad un costante e saldo ancoraggio al [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]], sia come valore personale che come complesso interpretativo della vicenda storica, hanno fatto dire a Ruggero Romano che Violante non era tanto uno ''storico cattolico'' quanto un ''cattolico storico'' dalle “venature crociane e soprattutto [[Gaetano Salvemini|salveminiane]] (per non parlare di una manifesta influenza del primo Gioacchino Volpe)”.
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