Batteria di flusso: differenze tra le versioni

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Una '''batteria di flusso''' è un tipo di [[Accumulatore di carica elettrica|batteria ricaricabile]], in cui [[elettrolito|elettroliti]] contenenti una o più sostanze elettroattive disciolte fluiscono attraverso una cella elettrochimica che converte l'[[energia chimica]] direttamente in [[energia elettrica]]. Gli elettroliti sono stoccati esternamente, generalmente in vasche, e vengono pompati attraverso la cella (o celle) del reattore, sono presenti anche sistemi basati sulla forza di gravità.<ref>T. Fujii, T. Hirose, and N. Kondou, in JP Patent 55096569 (1979), to Meidensha Electric Mfg. Co. Ltd.</ref> Le batterie di flusso posso essere "ricaricate" rapidamente sostituendo l'elettrolita liquido (come riempire il serbatoio dell'auto con motore a combustione interna) mentre simultaneamente si recupera il materiale esausto per poter essere ri-energizzato.
 
Le [[Celle a combustibile]] sono dispositivi atti alla conversione elettrochimica in enerigia elettrica in cui un combustibile e un ossidante (da cui il suffiso '''redox''' che deriva da ''reduction - oxidation'') reagiscono sacambiandosi elettroni all'[[anodo]] e [[catodo]] della cella, separati da una membrana che permetto lo scambio di ioni. Questi dispositivi non sono soggetti alla [[Rendimento (termodinamica)|limitazione per motori termici di Carnot]] e posso il linea teorica generare elettricità finché vengono forniti di combustibile e ossidante. Esse differiscono dalle batterie perché in una batteria la desitàdensità di energià e limita dalla capacità d'immagazinamento del fluido, mentre le celle a combustibile essendo rifornite esternamente permettono la regolazione della potenza e dei parametri elettrici.
 
Tenendo conto delle definizioni date in precedenza si può definire una batteria di flusso come un tipo speciale di batteria ricaricabile in cui la dissoluzione di fluidi elettroattivi nel elettrolito permette e lo stoccaggio esterno dei reagenti permette l'impostazione dei parametri elettrici. Inoltre essendo i reagenti stoccati all'esterno si evitano fenomeni di autoscarica che sono presenti nei sistemi di batterie di primo o secondo grado. L'elettrolito in una cella a combustibile rimane sempre all'interno del reattore (sotto forma di una membrana che permette lo scambio di ioni, ad esempio). Quello che fluisce nel reattore sono solo sostanze chimice elettroattive, che non conducono l'elettrità (hydrogen, methanol, oxygen, ecc), a differenza delle [[batterie di flusso]], in cui almeno alcuni degli elettroliti (generalmente i maggiori in termini di peso e volume) fluiscono attraverso il reattore.