Catechismo del Concilio di Trento: differenze tra le versioni

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Questa decisione fu presa nel corso della diciottesima sessione del concilio (26 febbraio [[1562]]) su suggerimento del cardinale [[San Carlo Borromeo]] che desiderava ardentemente una riforma del clero.
[[Papa Pio IV]] affidò la composizione del catechismo a quattro eminenti teologi: l'[[arcivescovo]] Leonardo Marino di Lanciano, Muzio Calidi di Zara, il vescovo di Modena Egidio Foscarini e il [[Ordine Domenicano|dominicanodomenicano]] portoghese Francisco Fureiro; la supervisione del lavoro fu compito di tre [[Cardinale|cardinali]].
Borromeo supervisionò la redazione del testo originale italiano che grazie ai suoi sforzi fu terminato nel [[1564]], quindi fu riesaminato dal cardinal Guglielmo Sirleto e tradotto in [[lingua latina|latino]] da due famosi umanisti: Paulus Manutius e Julius Pogianus.
 
La pubblicazione avvenne contemporaneamente in latino ed italiano nel [[1566]] su ordine di [[Papa Pio V]] con il titolo "Catechismus ex decreto Concilii Tridentini ad parochos Pii V jussuoussu editus, Romae, 1566" (in-folio). Il concilio ordinò le traduzioni in tutte le altre lingue (Sess. XXIV, "De Ref.", c. vii).
 
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