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L'esercito, condotto da Publio e galvanizzato dalle promesse del console, e dalla prospettiva di poter migliorare la propria situazione economica con il bottino di guerra, ebbe facilmente ragione dei Volsci e conquistò, saccheggiandola, la città di [[Suessa Pometia]]; non solo, di lì a poco uscì vittorioso da scontri contro [[Sabini]] presso l'[[Aniene]] e gli [[Aurunci]] nei pressi di [[Ariccia]].<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri]], lib. II, par 26</ref>.
 
Al termine di questi combattimenti il popolo si attendeva che fosse rispettato quanto promesso dal senato, ma cosi non fu, soprattutto per l'aperta e determinata opposizione di Appio Claudio, strenuo difensore dei privilegi dei patrizi. La situazione si trascinò quindi, non senza inquietudini e malumori, che sarebbero sfociati nella [[Secessio_plebis#Secessione_del_494|secessione del 494 a.C.]], fino alla fine del mandato consolare.