Battaglia di Torrita: differenze tra le versioni

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Già dal [[1280]] Siena, per proteggersi dalla ribelle Signoria di Montepulciano alleata con il comune di [[Perugia]], aveva allestito un presidio con uomini e cavalli nel [[Torrita di Siena|Castello di Torrita]].<ref>G. B. Del Corto, ''Storia della Val di Chiana'', Arezzo, 1898, p. 61</ref>.<br/>
Agli inizi del [[secolo XIV]], Montepulciano fu di nuovo sottoposta al controllo della città di Siena, mentre Perugia, che esercitava una continua pressione militare in tutto il territorio della [[Val di Chiana]], si impadronì dei territori di [[Monte San Savino]], [[Lucignano]] e [[Foiano]].<br/>
Nel [[1355]] Siena ebbe il ''Governo dei Dodici''. L'incapacità del nuovo governo alimentò la speranza dei poliziani di riconquistare la desiderata autonomia. Questi,dopo aver distrutto la rocca presidiata dalla guarnigione senese,chiesero di nuovo la protezione della città di Perugia che già dominava i castelli limitrofi. Lo scontro armato tra le due città contendenti, entrambe governate dal partito dei [[Guelfi]], divenne inevitabile.
 
== Prima fase ==
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I Perugini al seguito di Leggieri con 400 cavalieri e numerosi fanti, non riuscendo ad occupare Cortona, si accamparono nei pressi della canova dell'[[Cortona|Ossaia]], determinati ad assediare la città. [[Bartolomeo Casali]], signore di Cortona, per liberarsi dalla morsa di quell'assedio si alleò con i [[Siena|Senesi]], che con un poderoso esercito assoldarono il capitano di ventura [[Anichino di Bongardo]] che si trovava nel territorio senese al [[soldo]] di [[Barnabò Visconti]] con il compito di proteggere il governo senese dalla minacciosa espansione del comune di [[Firenze]]<ref>G. Mancini, ''Cortona nel Medio Evo'', Pisa, 1897 p. 202</ref>.
Il [[18 marzo]] [[1358]], Anichino, con 800 cavalieri e 400 fanti ed una brigata di [[Ungheresi]],uniti a milizie senesi comandate dal conte [[Nolfo d'Urbino]], marciarono alla volta di Torrita e dopo averla espugnata, raggiunto l'accampamento perugino ad Ossaia, inseguirono il nemico nel territorio del Chiugi, costringendolo alla fuga nelle colline settentrionali del [[Trasimeno]].
[[Immagine:Castello torrita.jpg |300 px|thumb|Torrita di Siena - ''Castello medioevale'']]
== Battaglia finale ==
Il comune di Perugia, a seguito della cocente sconfitta, dopo un estenuante tentativo di mediazione intrapreso invano dalla città di [[Firenze]], preparò la rivincita stipendiando nuovi [[mercenari]] con 800 [[barbute]] al seguito di un notevole contingente di milizie cittadine: 6000 fanti e 400 Ungari al comando di [[Smeduccio]] da [[San Severino]]. Le milizie perugine stazionarono nell'accampamento di [[Montepulciano|Gracciano]], mentre quelle senesi si accamparono in Torrita. Il [[9 aprile]] i Perugini inviarono nel campo avverso il guanto di sfida che accettato dal Bongardo, fu respinto dai comandanti senesi, favorevoli al rinvio della battaglia. <ref>M. Borgogni,''La Guerra tra Siena e Perugia'' Ed. Cantagalli, Siena, 2003 p. 59</ref>.
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==Bibliografia==
*G. Girolamo Mancini, ''Cortona nel Medio Evo'', 1897
*G Giovan Battista. B. Del Corto, ''Storia della Val Di Chiana'', Arezzo, 1898.
*O. Ottorino Guerrieri, ''Storia di Perugia'', Perugia 1979.
*F. federico Valacchi, ''Siena'', Milano, 1994.
*M. Massimo Borgogni, ''La Guerra tra Siena e Perugia'', Ed. Cantagalli, 2003. ISBN 88-8272-152-3
 
[[Categoria:Storia di Perugia]]