Lenci (azienda): differenze tra le versioni

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|logo =
|tipo = Società per azioni
|data_fondazione =[[1911919]]
|data_chiusura =[[2002]]
|nazione = ITA
|luogo_fondazione =[[Torino]]
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|persone_chiave =Enrico e Elena Scavini, Beppe Garella
|industria = [[Industria del giocattolo]]
|prodotti = [[bambola|bambole]] e oggetti per l'infanzia
|prodotti = bambole in panno LENCI, ceramiche artistiche, articoli di gioielleria, accessori abbigliamento, accessori per l'arredo, abbigliamento bimbi, arredo.
|profitto =
|dipendenti =
|sito = www.italia150.info
}}
[[File:Lenci-Puppe Sielzeugmuseum Bd Lauterberg001.png|thumb|240px|Bambola Lenci]]
 
La [[ditta]] '''Lenci''' fu fondata nel [[1919]], a [[Torino]], da Enrico ed [[Elena Scavini]]. Il nome deriva dal [[soprannome]] di Elena, poi trasformato nell'[[acronimo]] di ''Ludus est nobis costanter industria'' (il gioco è la nostra ricerca continua). Produceva [[bambola|bambole]] e abiti in una stoffa detta [[panno lenci]], e oggetti e arredi in legno per bambini. Lo studio era punto di incontro di artisti e fucina di idee, aperto alle collaborazioni di artisti del tempo.
Il 23 aprile 1919,a Torino, il Sig. Enrico Scavini depositava il marchio di fabbrica "LUDUS EST NOBIS CONSTANTER INDUSTRIA", registrato con il n° 17955, consistente in un'impronta che rappresenta una trottola a una certa distanza dalla quale è avvolto elicoidalmente un filo, il tutto compreso nella scritta: "LUDUS EST NOBIS CONSTANTER INDUSTRIA", disposta secondo un cerchio. Sempre il Sig. Scavini il 12 luglio 1922 deposita l'acronimo "LENCI", registrato col n° 22825. La ditta LENCI realizzava bambole utilizzando il panno, comunemente conosciuto come " PANNOLENCI", vestiti per bambini, ceramiche artistiche e arredo e complementi d'arredo. La LENCI era punto di incontro di artisti e fucina di idee, diversi artisti collaborarono con la LENCI
 
Il [[marchio]] ''Lenci'' fu [[deposito|depositato]] nel [[1922]]. Le bambole non avevano solamente l'aspetto di bimbi, spesso imbronciati, che indossavano [[costumi regionali]] o scimmiottavano il mondo degli adulti, ma seguivano l'attualità con caricature di personaggi in voga o riferimenti a temi d'attualità. Il grande successo, che portò la ditta ad esporre da [[Zurigo]] a [[Parigi]], da [[Roma]] a [[Milano]], diede il via a numerose imitazioni e la produzione, in tutta [[Europa]], di bambole simili a prezzi minori provocò una crisi culminata nel [[1929]]; per superarla, a partire dal [[1927]], la ''Lenci'' iniziò a produrre ceramiche artistiche, piccole statuine o gruppi, con personaggi e animali. Collaborarono alla realizzazione dei modelli, artisti quali: [[Sandro Vacchetti]], direttore artistico della [[Lenci]] dal 1922 al 1934, [[Lino Berzoini]], [[Giovanni Riva]], [[Giovanni Ronzan]], [[Teonesto Deabate]], [[Giovanni Pietro Spertini]], [[Cläre Burchart]], [[Marcello Dudovich]], [[Gigi Chessa]], [[Mario Pompei]], [[Nillo Beltrami]], [[Mario Sturani]], [[Giulio Da Milano]], [[Giovanni Grande]], [[Ines Grande]], [[Claudia Formica]], [[Luigi Borione]], [[Camillo Ghigo]], [[Giuseppe Porcheddu]], [[Gino Levi-Montalcini]], [[Abele Jacopi]].
 
Nel gennaio del 1929, [[Gio Ponti]], sulla [[Domus (rivista)|Domus]], pubblica ''Adolescenti'' e ''Gli sposi'' di [[Giovanni Grande]].
Sempre nello stesso anno [[Casa Bella]] pubblica le foto delle ceramiche: ''La mucca'', ''Susanna'', ''La merenda'' di Giovanni Grande, ''Marianna'' di Elena Scavini, ''Amor paterno'' di [[Sandro Vacchetti]], corredate da un lungo redazionale.
Le ceramiche ebbero grande successo, pur non riuscendo a risollevare le sorti dell'azienda, che negli anni '30 superava i seicento dipendenti. Nel 1934 [[Sandro Vacchetti]] lascia la Lenci ed apre una propria [[fornace]] che prende il nome di [[Essevi]], dalle sue iniziali e produce figure in ceramica quali ''Balilla'', ''Monello'', ''Buona Pasqua'', ed alcuni veri capolavori per ricchezza dei decori, quali ''Diva'', ''Disordine della giarrettiera'' e ''Sfinge moderna'', costituendo di fatto una ulteriore concorrenza per la Lenci. Tra il 13 maggio e il 19 luglio 1933 la "ditta Lenci" viene trasformata in "società anonima per azioni LENCI", fa ingresso il Cav. Pilade Garella che ne è l'amministratore delegato e ne controlla il 60% del pacchetto azionario.
 
Dal 1938 la società Lenci proseguirà sotto la guida della famiglia Garella e con la [[direzione artistica]] del Sig.[[Mario Sturani]],noto artista.
Nel [[1937]] il Cav. [[Pilade Garella]], [[ragioniere commercialista]] torinese che aveva affiancato la gestione Scavini fin dalla [[crisi del 1929]], rileva l'azienda insieme al fratello Flavio.
Dal 19381940 la societàproduzione Lenci proseguiràproseguì sotto la guida della famiglia Garella e consotto la [[direzione artistica]] deldell'artista Sig.[[Mario Sturani]],noto artista.
[[Beppe Garella]], figlio di Pilade, entra in azienda nel 1942, riapre al mercato USA e diversifica la produzione della manifattura affiancando alla produzione più classica, i personaggi disneyani come Topolino e Paperino e negli anni successivi i personaggi televisivi di [[Topo Gigio]] e [[Calimero]].
Sturani lavorò per la Lenci fino al 1964 data che segna la fine della prima produzione della ceramica Lenci. La produzione di bambole e pupazzi degli [[anni 1960|anni sessanta]] e '70, invece, proseguì con successo con le nuove bambole Lencirelle, di un tipico design di quegli anni e completamente in panno.