Concerto campestre: differenze tra le versioni

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L'opera originariamente apparteneva ai [[Gonzaga]]; essa venne poi venduta prima a [[Carlo I d'Inghilterra]] e poi al banchiere francese Jabach; quest'ultimo lo vendette a [[Luigi XIV di Francia]]<ref>Vedi scheda del Louvre.</ref>.
 
Nel [[1863]] [[Edouard Manet]], affascinato dalle sue visite al [[Louvre]], si dichiarò ammaliato dal ''Concerto campestre'', che omaggiò nella celeberrima tela del ''[[Déjeuner sur l'herbe]]'', capolavoro programmatico della pittura ''[[en plein air]]''<ref name=Z/>.
 
==Descrizione e stile==
L'opera si può considerare un "manifesto" dello sviluppo stilistico della pittura veneta all'aprirsi del Cinquecento, con la sensibilissima sovrapposizione di velaturedi colore, un contenuto ricorso al disegno e una linea di controno sfumata, elementi chiave del [[tonalismo]]<ref name=Z>Zuffi, cit., pag. 32.</ref>.
L'opera mostra tre giovani seduti su un prato che suonano, mentre vicino ad essi una donna in piedi versa dell'acqua in una vasca marmorea. Le due donne presenti sono entrambe nude, coperte appena da mantelli che scivolano via, mentre i due uomini, che parlano tra di loro, sono vestiti in costumi dell'epoca. Nell'ampio sfondo si vede un pastore e un paesaggio che, tra quinte vegetali, si distende a perdita d'occhio.
 
L'operaVi mostrasono raffigurati tre giovani seduti su un prato che suonano, mentre vicino ad essi una donna in piedi versa dell'acqua in una vasca marmorea. Le due donne presenti sono entrambe nude, coperte appena da mantelli che scivolano via, mentre i due uomini, che parlano tra di loro, sono vestiti in costumi dell'epoca. Nell'ampio sfondo si vede un pastore e un paesaggio che, tra quinte vegetali, si distende a perdita d'occhio.
 
Il soggetto dovrebbe essere un'allegoria della poesia, rappresentata dalle due donne dalla bellezza ideale, che sono come due apparizioni irreali generate dalla fantasia e l'ispirazione dei due giovani. La nudità dopotutto è legata all'essenza divina e la donna col vaso di vetro sarebbe la musa della poesia tragica superiore, mentre quella col flauto la musa della poesia pastorale. Tra i due giovani, quello ben vestito che suona il liuto sarebbe il poeta del lirismo esaltato, mentre quello col capo scoperto sarebbe un paroliere ordinario, secondo la distinzione operata da [[Aristotele]] nella ''[[Poetica]]''<ref>Vedi scheda di WGA.</ref>. Alcuni hanno identificato la rappresentazione anche come un'evocazione dei quattro elementi che compongono il mondo naturale (acqua, fuoco, terra, aria) e del loro relazionarsi armonioso<ref name=Z/>.
 
La tonalità calda e dorata della luce del tramonto contribuisce a creare un'atmosfera da sogno. L'attenzione al dato vegetale in primo piano, ancora una volta, rimanda alla mai dimenticata lezione di [[Leonardo da Vinci]].