Carbosulcis: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
BotSimo82 (discussione | contributi)
m Bot: rimuovo categoria cancellata
Attiva implica la chiusura dei bilanci in attivo; Cosa mai avvenuta contabilmente...
Riga 13:
|sito=www.carbosulcis.it
}}
Carbosulcis è una società della Regione Sardegna che gestisce l’ultima miniera di [[carbone]] rimasta attivaestrattiva nel [[Sulcis]] ed in [[Italia]], quella di Nuraxi Figus, vicino a [[Portoscuso]].
==Storia==
Carbosulcis fu costituita nel [[1976]] dall’[[EGAM]] e dall’Ente Minerario Sardo per rilevare dall’[[ENEL]] la proprietà e la gestione delle miniere di carbone; il periodo di gestione [[ENEL]], che aveva rilevato le concessioni minerarie dalla [[Società Mineraria Carbonifera Sarda|MCS]] nel 1962, era stato caratterizzato dal blocco dell’attività estrattiva, ritenuta anti-economica dall’ente elettrico. Le proteste dei minatori ed il rischio di aggravare la situazione occupazionale del Sulcis scongiurarono la chiusura definitiva delle miniere. Le attività dell’EGAM furono rilevate dall’[[ENI]], che si limitò inizialmente alla manutenzione dei cantieri minerari, senza attuare un vero e proprio sfruttamento delle risorse minerarie. La produzione di carbone rimase ferma fino al [[1988]], quando riprese grazie agli stanziamenti pubblici in favore dell’attività estrattiva, finalizzati a trovare uno sbocco di mercato al carbone del Sulcis: per ridurne il potere inquinante, si prevedeva di destinarlo alla gassificazione e successivamente alla produzione di energia termoelettrica. Però tale attività si andò scontrando negli anni successivi con il processo di privatizzazione dell’ENI, che, dovendosi quotare in Borsa, non poteva permettersi di conservare attività poco remunerative. Nel [[1995]] Carbosulcis fu messa in vendita e destinata agli investitori privati, ma l’asta andò deserta. La prospettiva di una chiusura definitiva delle miniere portò ad una nuova ondata di dure lotte sindacali dei minatori, con occupazioni e manifestazioni. Nel [[1996]] la Regione Sardegna prese in carico la proprietà della Carbosulcis, con la finalità di guidarne la “transizione” verso la privatizzazione. Le possibilità di sfruttamento del carbone del Sulcis sono legate al progetto di gassificazione ed alla realizzazione di una nuova centrale elettrica che alimenti le industrie di [[Portovesme]]; una nuova asta per l’acquisizione della Carbosulcis è andata deserta nel [[2006]]. La Regione Sardegna mantiene comunque attiva la miniera; grazie anche agli alti prezzi petroliferi, le prospettive attuali per la Carbosulcis sembrano buone; nel 2007 l’azienda ha effettuato anche delle nuove assunzioni.