Grande migrazione afroamericana: differenze tra le versioni
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Nondimeno, il numero degli afroamericani impiegati nell'industria aumentò considerevolmente, soprattutto nel settore dell'acciaio, automobilistico, delle costruzioni navali e della lavorazione della carne. Tra il [[1910]] e il [[1920]] il numero di afroamericani impiegati nell'industria era quasi raddoppiato, passando da 500.000 a 901.000 lavoratori.<ref name="archives.gov"/> Dopo la [[grande depressione]], negli [[anni 1930|anni trenta]] e [[anni 1940|quaranta]], i lavoratori dell'industria dell'acciaio e della lavorazione della carne si organizzarono in sindacati sotto il [[Congress of Industrial Organizations]], una federazione di sindacati dell'industria [[Stati Uniti d'America|statunitense]] e [[canada|canadese]]. I sindacati misero fine alla segregazione in molti lavori, e gli afroamericani cominciarono a fare lavori più qualificati e posizioni di supervisione.
Una delle conseguenze del rapido aumento di migranti afroamericani ed europei fu la mancanza di alloggi, i quali erano per la maggior parte abbandonati al degrado. Diversi gruppi etnici entrarono in competizione tra di loro e
|url=http://links.jstor.org/sici?sici=0731-1214(200022)43%3A2%3C291%3ARATSTH%3E2.0.CO%3B2-G
|titolo=Racialization and the State: The Housing Act of 1934 and the Creation of the Federal Housing Administration
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