Commerciante (diritto commerciale): differenze tra le versioni

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Nel sistema adottato dal [[Codice di commercio]] [[Francia|francese]] del [[1807]], tuttora in vigore, poi imitato da altri ordinamenti di [[civil law]], il '''commerciante''' è la [[persona fisica]] o [[persona giuridica|giuridica]] che esercita ''atti di commercio'' per professione abituale, alla quale il [[diritto commerciale]] conferisce uno [[status]] particolare.
 
Gli ''atti di commercio'', di cui nei codici di commercio, ad imitazione di quello francese, si trovano dettagliati elenchi, sono, in generale, caratterizzati dalla natura speculativa, ossia dell'essere diretti al conseguimento di un [[profitto]] (non sono, quindi, limitati alla sola compravendita di merci, attività del [[commerciante]] nell'accezione comune del termine).
 
Il diritto commerciale nasce come diritto della classe dei ''mercanti'' (''ius mercatorum''), individuati negli iscritti nelle relative corporazioni. Questo ''criterio soggettivo'' viene, però, abbandonato con l'abolizione delle [[corporazioni delle arti e mestieri]], seguita alla [[Rivoluzione francese]]: il Codice di commercio napoleonico del 1807 adotta un ''criterio oggettivo'', riferendo la propria disciplina non più ad una specifica categoria di [[soggetto giuridico|soggetti]] ma ad una specifica categoria di atti, gli atti di commercio, e all'art. 1 definisce commercianti coloro che eseguono tali atti per professione abituale ("Sont commerçants ceux qui exercent des actes de commerce et en font leur profession habituelle").