Offensiva del Têt: differenze tra le versioni

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|parte_di=della [[Guerra del Vietnam]]
|immagine=[[Immagine:Vietcong2.jpg|150px]]
|didascalia=Un soldato [[Viet Congvietcong]], sorvegliato da una guardia armata, in attesa del successivo interrogatorio a [[Saigon]] durante l'offensiva del Têt del 1968 (Tổng tiến công Tết Mậu Thân).
|data=[[30 gennaio]] - [[28 marzo]] [[1968]] (I Fase)
|luogo=[[Vietnam]] meridionale e settentrionale
|esito=Vittoria tattica e militare americana e sudvietnamita, vittoria strategica e psicologica dei Vietcong e del Vietnam del Nord
|schieramento1=[[Immagine:Flag of South Vietnam.svg|20px|border|]] [[Repubblica del Vietnam|Vietnam del Sud]]<br/>{{USA}}<br/>{{KOR}}<br/>{{NZL}}<br/>{{AUS}}
|schieramento2=[[Immagine:Flag of North Vietnam.svg|20px|border|]] [[Vietnam del Nord]]<br/>[[Immagine:FNL Flag.svg|20px|border|]] [[Viet Congvietcong|FNL]]<br/>&nbsp;<br/>&nbsp;<br/>&nbsp;
|comandante1=[[William Westmoreland]]<br/>[[Creighton Abrams]]<br/>[[Frederick Weyand]]<br/>[[William Rosson]]
|comandante2=[[Vo Nguyen Giap]]<br/>[[Tran Do]]<br/>[[Tran Van Tra]]<br/>[[Hoang Van Thai]]
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{{Campagnabox guerra del Vietnam}}
 
L''''Offensiva del Têt''' fu un grande attacco a sorpresa avvenuto durante la [[guerra del Vietnam]]. L'offensiva venne scatenata dall'[[Esercito Popolare Vietnamita|esercito nordvietnamita]] (NVA) e dai [[Viet Congvietong]] (VC o NLF) la notte del capodanno vietnamita (''[[Têt|T&#7871;t Nguyên Ðán]]''), cioè tra il [[30 gennaio|30]] e il [[31 gennaio]] [[1968]].
 
Le azioni militari si svolsero praticamente in tutte le maggiori città del Vietnam del Sud e contro la base statunitense di [[Assedio di Khe Sanh|Khe Sanh]]. L'offensiva non riuscì a sfondare in alcun punto le linee americane, ma fu lo stesso determinante per il forte impatto sui [[mass media]] e sull'opinione pubblica.
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Nel luglio [[1967]], una riunione della dirigenza del partito comunista riconobbe il proprio fallimento e decise di riorientare le proprie operazioni per prendere di mira due debolezze politiche fondamentali degli USA. In primo luogo, il grosso divario tra il governo statunitense e l'opinione pubblica (soprattutto quella vietnamita) circa il supporto alla guerra e i suoi progressi. Secondariamente, le tensioni esistenti tra l'esercito statunitense e i suoi alleati vietnamiti.
 
La dirigenza decise di concentrarsi su poche operazioni di alto profilo, che avrebbero fatto presa sul pubblico americano e sui media, piuttosto che combattere il conflitto lontano dai maggiori centri urbani. Questo avrebbe sollevato il morale del Nord, possibilmente ispirato sollevazioni a Sud e fornito l'impressione, e magari anche la realtà, che gli USA e l'ARVN non stavano vincendo la guerra e che ci sarebbe voluto molto tempo prima che questo avvenisse. La nuova politica segnò anche una vittoria dei ''falchi'' sulle ''colombe'' all'interno della dirigenza del partito comunista, e alla fine del 1967, circa 200 ufficiali anziani tra le colombe vennero epurati. La strategia delle colombe si basava su un mix di guerriglia a bassa intensità, accordi diplomatici e alla richiesta di maggiori aiuti da parte dell'URSS, soprattutto in campo aeronautico. I "falchi" invece volevano mantenere il Vietnam equidistante tra Cina e URSS, oppure preferivano un'alleanza tattica con l'ingombrante vicino settentrionale. Contrariamente a quanto supposto da molti giornalisti occidentali i governanti vietnamiti non tenevano in gran conto l'oppinione pubblica occidentale, furono i primi ada essere sorpresi del clamore che l'offensiva suscitò in occidente, dall'esplodere dei movimenti pacifisti e contro la guerra e dall'impatto che questa operazione portò sulla politica interna americana e sulle elezioni presidenziali.
Il generale Giap, uno dei capi delle "colombe", venne però pragmaticamente mantenuto al comando, sia per la sua grande esperienza, sia per il prestigio che si era già conquistato battendo i francesi con un misto di guerriglia e combattimenti convenzionali.
 
Una delle ragioni per cui questa strategia si rivelò così efficace fu che i leader statunitensi stavano quantomeno fornendo notizie fuorvianti, e nel caso peggiore, semplicemente mentendo al pubblico americano circa quello che stava accadendo in [[Vietnam]]. Questo fatto venne in seguito ammesso da personalità come l'allora Segretario alla Difesa, [[Robert McNamara]], così come da altri alti ufficiali statunitensi, lo dimostrano svariati documenti, registrazioni audio, eccetera. <br/>
All'inizio del [[1968]], gli americani erano stati indotti a credere che i Viet Congvietcong e i Nordvietnamiti fossero sull'orlo della sconfitta, e che gli USA avrebbero presto vinto la guerra. Questa impressione era stata accreditata dalle attività del presidente [[Lyndon Johnson]] e del Segretario McNamara, che tennero nascoste delle informazioni sulla reale situazione in Vietnam. L'offensiva del Tet smentì la posizione precedentemente sostenuta che il Nord sarebbe stato sconfitto facilmente, ed è una delle ragioni per cui molti americani persero la fiducia nel governo. Un gruppo di eminenti consiglieri di Johnson, conosciuti come i "saggi", si volse contro l'intervento diretto in Vietnam dopo il Têt.
Inoltre esistevano grosse discrepanze tra le stime delle forze comuniste impegnate nel Vietnam del sud secondo la Cia (450.000 circa) e i servizi delle forze armate (circa 300.000), anche l'esercito del Vietnam del sud tendeva a minimizzare le forze rimaste ai Viet Congvietcong dopo le dure offensive dal 1966 e del 1967. Le cifre della CIA si rivelarono quelle più corrette, e anzi probabilmente sono frutto di una stima per difetto, poiché nelle settimane immediatamente precedenti all'offensiva i Viet Congvietcong richiamarono alcuni loro reparti in sonno, mentre truppe nord vietnamitenordvietnamite penetrarono, a piccoli gruppi, al Sud.
 
Inoltre i nord vietnamitinordvietnamiti e i viet congvietcong disponevano di un servizio di informazioni eccellente e molto ben collaudato, che si stava pienamente riprendendo dai colpi subiti negli anni precedenti.
 
== La pianificazione dell'operazione ==
 
La pianificazione complessiva dell'operazione venne condotta dal comandante dell'NVA (Armata Nord VietnamiteNordvietnamita), [[Vo Nguyen Giap]]. Egli pianificò una serie di audaci incursioni in tutto il Sud, coinvolgendo ogni città degna di nota e utilizzando praticamente tutte le unità, producendo quasi quaranta attacchi principali e innumerevoli scontri minori. In termini puramente militari questa fu quasi una follia, ma Giap stava perseguendo una politica complessiva ed era conscio che la debolezza nella politica militare statunitense poteva produrre un successo a lungo termine da un disastro a breve termine. Egli inoltre sperò fortemente che gli sforzi dell'NLF e dell'NVA avrebbero provocato una sollevazione popolare generale nel Sud.
[[File:Nvamarch.jpg|thumb|left|210px|Soldati nordvietnamiti, pesantemente carichi di equipaggiamento, in marcia lungo il [[sentiero di Ho Chi Minh]] in preparazione della Offensiva del Tet.]]
La festività del Têt era stata tradizionalmente una tregua durante la guerra del Vietnam, e l'NLF aveva avuto qualche forma di tregua in quel giorno fin da quando i combattimenti iniziarono contro i francesi. Con il bisogno del fattore sorpresa che era di capitale importanza, l'NLF e l'NVA annunciarono che avrebbero rispettato un cessate il fuoco di sette giorni a partire dal [[31 gennaio]]. Questo periodo di tempo inusualmente lungo venne scelto per confortare i militari americani, che lo avrebbero interpretato come l'atto di una forza in urgente bisogno di una pausa, e avrebbe anche incoraggiato i comandanti dell'ARVN a concedere una licenza alle loro truppe. L'NVA era consapevole del risentimento che attaccare durante il Tet avrebbe causato tra i civili.
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L'inganno più significativo e costoso fu quello di offrire agli USA una grossa minaccia lontano dal sud urbanizzato. Due grosse basi statunitensi a nord, vicino al confine, vennero bersagliate. Con il ricordo di [[Battaglia di Dien Bien Phu|&#272;i&#7879;n Biên Ph&#7911;]] si sperava che gli attacchi ad avamposti isolati avrebbero attratto l'attenzione dell'esercito USA (e dei media). Le due basi erano a [[Battaglia di Dak To|Dak To]] e [[Assedio di Khe Sanh|Khe Sanh]]. Dak To venne attaccata durante novembre e l'attacco a [[Khe Sanh]] sarebbe iniziato pochi giorni prima delle operazioni nel sud.
 
Le similitudini tra Điện Biên Phủ e Khe Sanh erano intese ada incantare i consiglieri statunitensi. Khe Sanh era vicina al [[Sentiero di Ho Chi Minh]], a soli 20&nbsp;km dal confine tra Nord e Sud e a 8&nbsp;km dal [[Laos]]. In quel terreno elevato e difficile, i rifornimenti potevano essere impossibili con il brutto tempo. Un ulteriore complicazione fu che la base si estendeva su una vasta area. La vicina base delle Forze Speciali di Lang Vei sembrava anch'essa vulnerabile. Khe Sanh venne difesa da due reggimenti dei [[USMC|marines]], comandati dal Colonnello Lownds e da una forza numericamente simile delle truppe dell'ARVN.
 
== La reazione statunitense ==
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Ma questo non fu il conflitto che il pubblico americano vide. I rapporti dei media statunitensi sulla battaglia scioccarono sia il pubblico sia i politici americani. Apparentemente la profondità della reazione statunitense sorprese perfino la dirigenza nordvietnamita.
 
Il pesante bombardamento statunitense di Ben Tre produsse la famosa frase "divenne necessario distruggere la città allo scopo di salvarla". Infatti l'offensiva del Tet fu contenuta solo con grosse perdite tra la popolazione civile (circa 14.000 morti ede almeno 24.000 feriti); eccetto che a Hue queste furono causate quasi interamente dall'artiglieria e dall'aviazione americane e sudvietnamite, con un effetto duraturo di allontanamento della popolazione rurale e delle città montane dal governo sudvietnamita e dall'impegno americano.
 
Khe Sanh venne abbandonata dagli USA il [[23 giugno]] [[1968]], come molte altre posizioni particolarmente esposte non venne considerata di utilità strategica, queste presunte "ritirate tattiche" americane furono di fatto delle vittorie militari e morali per i nordvietnamiti e i vietcong, anche se dal punto di vista strategico complessivo non ebbero alcuna importanza di rilievo.