Tassa: differenze tra le versioni

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La distinzione tra tassa e imposta è ereditata dal [[diritto romano]] ed è tipica dei Paesi di [[diritto latino]].
Nei Paesi di [[Common Law]] (Regno Unito e Stati Uniti) vige da tre secoli il principio del "no taxation without representation", ideato all'inizio della [[Rivoluzione americana]]. Si tratta di un principio in base al quale i cittadini che pagano i [[tributo|tributi]] devono essere rappresentati in [[Parlamento]], e i tributi debbano derivare da una decisione parlamentare, in merito a un servizio di cui beneficiano i contribuenti. Questo principio è recepito nell'ordinamento italiano dove è vietata tramite decreto governativo l'estensione o l'imposizione di nuovi tributi (art. 4 della legge 53212/2000-Statuto dei diritti del Contribuente).
 
Nei Paesi democratici esiste un dibattito sulle modalità di prelievo e sull'impiego delle tasse. Le tasse servono a ripagare il [[debito pubblico]], finanziare servizi come scuole, sanità, assistenza. Alcuni Paesi hanno adottato un sistema di ''flat tax'', ad aliquota unica o con poche aliquote per le principali imposte. Alcuni ritengono che la semplificazione fiscale, la riduzione delle aliquote riducano l'elusione e l'evasione al limite che in base alla [[curva di Laffer]] un'aliquota unica, opportunamente scelta, massimizzi il gettito fiscale. Altri ritengono l'aliquota unica e la riduzione degli scaglioni profondamente iniqua verso i ceti medi e contro il principio di progressività del prelievo fiscale, affermato in varie Costituzioni.</br>