Maria Alessandrina Bonaparte: differenze tra le versioni

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=== Maria Bonaparte e Louise Colet ===
[[File:Louise Colet.jpg|thumb|150px|Louise Colet]] Tornata nella sua villa di [[ Pozzuolo (Castiglione del Lago)|Laviano]], Maria Bonaparte ospitò la scrittrice e poetessa francese [[Louise Colet]]. Nella sua opera ''L'Italie des Italiens'', la Colet lasciò un'accurata descrizione della lunga permanenza nella contea di Laviano. Partita da [[Siena]] il [[1 giugno]] [[1860]], la scrittrice dopo aver attraversato la [[ Val di Chiana]] con la carrozza fornitagli dalla Bonaparte, raggiunse il canale della Chiana animato dalle barche dei pescatori ed oltrepassata la [[dogana]], situata sul ponte dalla parte del [[ Granducato di Toscana|Granducato]], entrò nello [[ Stato Pontificio]] iniziando a percorrere l'erta che conduceva alla contea di Laviano: dopo aver visto Laviano in lontananza, sulla sinistra notò la piccola [[cappella]] di [[Santa Margherita da Cortona|Santa Margherita]], la cui ''Leggenda'' le era stata raccontata in una precedente lettera inviatale dalla Bonaparte, autrice del poemetto in versi ''Margherita da Loviano''.<ref> G. Cecchini, ''Saggio sulla cultura artistica e letteraria in Perugia nel sec. XIX'', Foligno 1921.</ref> Prima di raggiungere l'altopiano che conduceva all'ingresso della villa, la Colet rimase sorpresa dalla vista di alcune buche situate sulla scarpata, aperte sotto le radici di piante secolari: erano aperture di [[Etruschi|tombe etrusche]], scoperte dall'archeologo [[Orvieto|orvietano]] [[Zeffirino Faina|Mauro Faina]]. Dopo aver percorso il viale alberato, alla Colet apparve la bianca villa della [[contea]] con la facciata sormontata dal [[ Frontone|frontone triangolare]] con sotto la figura dell'[[Aquila (araldica)|Aquila Imperiale Napoleonica]] con le ali spiegate a protezione dello [[stemma]] della [[ Bonaparte (famiglia)|famiglia Bonaparte]]. Giunta al parco della villa fu accolta dalla numerosa servitù e dall'abbraccio caloroso della princopessa. La Colet affermò di essere rimasta affascinata dalla bellezza del luogo e dallo scenario offerto dall'ampio panorama visibile dal giardino della villa con i [[Lago|laghi]] sottostanti, le dolci colline della [[ Val di Chiana]], sovrastate dal [[ Monte Amiata]] e dalla [[ Montepulciano|Rocca di Montepulciano]].<ref> L. Colet, ''op. cit.'', pp. 195-196.</ref>
=== Al confine dello Stato Pontificio===
L'opera della scrittrice riporta con efficacia la descrizione del clima politico che si respirava nelle famiglie degli abitanti dei villaggi situati al confine tra la [[ Toscana]] e lo [[ Stato Pontificio]]. La Colet rimase colpita dalla tenace opposizione al regime papalino manifestata dai [[Pozzuolo (Castiglione del Lago)|Pozzolesi]] e dagli abitanti dei vicini villaggi: notò in alcune case l'esposizione delle foto del re piemontese [[Vittorio Emanuele II]] e gli abitanti che, uniti dallo stesso ideale politico, riuscivano a procurarsi alcune copie de [[La Nazione]] di [[ Firenze]] a mezzo del [[contrabbando]] giornaliero praticato con la Toscana.<ref>L. Colet, ''op. cit.'', p. 198.</ref>