Sergio Bertelli: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Figlio di [[Rino Bertelli|Rino]], socialista, tra i fondatori del [[Partito Comunista d'Italia]], entra dopo il 1945 nella [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]]. Trasferitosi con la famiglia a Roma si iscrive al [[Liceo Torquato Tasso]] dove ha come insegnante [[Bruno Nardi]] e per compagni, tra gli altri, [[Sandro Curzi]], [[Paolo Chiarini]], [[Citto Maselli]], [[Luciana Castellina]], [[Franca Angelini]], [[Lietta Tornabuoni]]. Dopo il liceo si iscrive a Filosofia, seguendo prima i corsi di [[Carlo Antoni]], poi quelli di [[Federico Chabod]] con cui si laurea. Ottiene poi una borsa di studio all'[[Istituto Italiano per gli Studi Storici]] diretto dallo stesso Chabod. [[Delio Cantimori]] lo aveva intanto segnalato per il posto di segretario del nuovo Istituto Gramsci, carica successivamente abbandonata in seguito all'uscita dal [[Partito comunista italiano]] dopo i fatti di Ungheria e la partecipazione alla stesura del [[Manifesto dei 101]]<ref>[http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-fatti-dungheria-e-il-dissenso-allinterno-del-pci-storia-del-manifesto-dei-101/ Un articolo su Micromega]</ref> . Ottenuta la libera docenza nel 1960 Bertelli diviene segretario dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici. Nel 1966 vince una fellowship presso lo Harvard centerCenter for italianItalian renaissanceRenaissance studyStudy a [[Villa I Tatti ]] (la villa di [[Bernard Berenson]]) e successivamente un incarico in Storia moderna da parte della Facoltà di Scienze politiche di Perugia. Dopo alcune esperienze di studio negli Stati uniti, lascia Perugia, chiamato alla Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze.
 
==Gli studi==