Locomotiva FS 910: differenze tra le versioni

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Con le convenzioni del [[1885]] la Rete Sicula, subentrata alla disciolta S.F.C.S. (Società per le Strade Ferrate Calabro-Sicule, dovette affrontare il problema di costruzione di nuove linee e [[Locomotiva|mezzi di trazione]] moderni. L'ultimo e più importante progetto, opera dell'ingegnere [[Guglielmo Cappa]], fu proprio quello delle locomotive a vapore del gruppo 400, poco dopo reimmatricolate nel parco delle neo-costituite [[Ferrovie dello Stato|FS]] a partire dal 1905. La locomotiva nacque in risposta alla necessità di disporre per le linee acclivi, come la [[Ferrovia Palermo-Messina|Messina-Palermo]] con il suo valico dei [[Monti Peloritani]] e la sua lunga [[galleria (ingegneria)|galleria]]. La locomotiva doveva inoltre essere, universale, cioè atta anche ai servizi minori di tipo locale o pendolare ed avere la caratteristica di bidirezionalità, per guadagnare tempo nelle stazioni terminali evitandone la giratura in piattaforma.
 
La scelta si orientò quindi verso un progetto di una [[locotender]] a rodiggio simmetrico, 1' C 1' che permetteva la stessa velocità in entrambe le direzioni di marcia. Il progetto venne realizzato dalla [[Ansaldo]] di Sampierdarena <ref>Giovanni Cornolò,L'ing.Guglielmo Cappa e le sue compound della "Sicula", in Mondo Ferroviario 87</ref>e le consegne avvennero proprio a ridosso del passaggio delle Rete Sicula alle FS. Nel [[1906]] un esemplare venne esposto all'Esposizione di [[Milano]].
 
La prima consegna fu di 6 locomotive immatricolate dalla ''Sicula'' come RS. 401-406. Già dalla consegna successiva le altre presero già la numerazione 91xx.
L'intero gruppo venne però concentrato a Milano per i servizi suburbani, trasferendovi quelle che ancora si trovavano in Sicilia. Nel corso degli anni subirono delle piccole modifiche continuando a svolgere un buon servizio sempre nei [[Deposito Locomotive|Depositi Locomotive]] intorno a Milano.
 
L'intero gruppo venne però concentrato a Milano per i servizi suburbani, trasferendovi quelle che ancora si trovavano in Sicilia. Nel corso degli anni subirono delle piccole modifiche continuando a svolgere un buon servizio sempre nei [[Deposito Locomotive|Depositi Locomotive]] intornodi a[[Milano Centrale]] e di [[Pavia]] per il servizio sulle linee da Milano verso Bergamo, Como, Lecco e Voghera<ref>Zeta-Zeta [Bruno Bonazzelli], ''L'album delle locomotive'', in ''HO Rivarossi'', 11 (1964), n. 63, pp. 20-21</ref>.
 
Nel [[1929]] la 910.042 fu oggetto di un esperimento di conversione in [[locomotiva diesel-Zarlatti]] che comportò lo smontaggio della caldaia e l'installazione di un [[motore diesel]] a due tempi usato per azionare un compressore di aria con cui vennero azionati i cilindri motori<ref>{{Cita web|http://www.trenidicarta.it/pdf/13/13637.pdf|Risultati delle prove eseguite con la locomotiva ''Diesel-Zarlatti'' sulla ferrovia Roma-Ostia,1929|}}</ref>. L'esperimento non ebbe seguito.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale|guerra]] un certo numero venne utilizzato per operazioni in [[Regno di Jugoslavia|Jugoslavia]] e sette di esse vi rimasero definitivamente alla fine del conflitto incorporate dalle ferrovie iugoslave (JZ).