Merzario: differenze tra le versioni

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Nel 1979, con i modelli A2 e A3, Merzario continuava la sua avventura nella massima formula ma i risultati stentavano ad arrivare. A metà stagione rilevava tutto il materiale della scuderia Kauhsen in un ultimo tentativo di riscossa ma ancora una volta la nuova A4, vera e propia vettura-ala, era spesso la più lenta del plotone.
Per il 1980 Merzario aveva in progetto un nuovo modello per rientrare nel giro mondialista dal GP del Belgio ma fu soltanto una pre-iscrizione. La A4 venne adattata ai più piccoli motori Bmw di Formula 2 e con questa macchina, chiamata M1, Arturo disputò tutto il Campionato Europeo della specialità. Insieme al pilota-costruttore, una seconda vettura venne schierata nelle prove dell´Europeo F2 ed affidata a Guido Daccò, Fulvioe M.Ballabiopoi ea Piero Necchi.
 
Dopo due anni nei quali il pilota comasco decise di far correre in formula 2 numerose March-Bmw trasformate in Italia, nel 1983, in collaborazione con l´Ing.Degan, ex Autodelta, veniva costruito un telaio in carbonio che, affidato al francese Dallest, riusciva a dare finalmente qualche soddisfazione. Purtroppo ancora una volta i pochi mezzi a disposizione resero impossibile lo sviluppo della monosposto tanto che, a metà stagione 1984, la Merzario dovetterodovette issare bandiera bianca, ritirandosi dalle competizioni.